Seminario nazionale
promosso dall’Istituto Alcide Cervi in collaborazione con
MIUR – Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione
Se la memoria è viva si costruisce un mondo di pace. E il mondo globale è multiculturale.
A Casa Cervi, settant’anni dopo le scelte e il sacrificio che hanno cambiato il corso della storia, arrivano i ragazzi provenienti da Paesi e culture diverse.
Un dialogo nuovo ha inizio.
Il Seminario nazionale promosso dall’Istituto Cervi in collaborazione con il MIUR nasce da questa realtà e vuole esplorare questa nuova sfida per la scuola italiana.
27-28 NOVEMBRE 2015
Gattatico (RE) via Fratelli Cervi, 9
Sala Maria Cervi – Biblioteca Archivio Emilio Sereni
scarica FLYER – PROGRAMMA (pdf) – SCHEDA ISCRIZIONE (pdf)
si prega di far pervenire l’iscrizione (sino a disponibilità posti in sala)
entro e non oltre lunedì 16 Novembre 2015 (ore 12.00)
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Venerdì 27 novembre ore 15.00-18.30
Saluti
Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi
Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento dell’Istruzione, MIUR
Giammaria Manghi, Presidente Provincia Reggio Emilia
Stefano Versari, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna
Associazione Gurdwara Singh Sabha – Tempio Sikh
Prima sessione: le Migrazioni, la Cultura, la Memoria
Coordina: Giovanna Casadio, giornalista de La Repubblica, Roma
Eraldo Affinati, scrittore , insegnante, fondatore della scuola Penny Wirton, Roma
Il sogno di un’altra scuola
Rita Borsellino e Marinella Tomarchio, Centro Studi Paolo Borsellino, Palermo
Memoria operante: ponte tra passato e futuro
– Pausa Caffè –
Brunetto Salvarani, teologo, Direttore CEM Mondialità, Brescia
Passaggi, ponti e pontefici. Quale insegnamento delle religioni a scuola?
Raffaele Ciambrone, Dirigente Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione, MIUR, Maria Omodeo, sinologa, Cospe, Firenze e Pan Shili, Direttore Scuola di lingua cinese, Firenze
Come affrontare la Grande Muraglia: un ponte di scuole tra Italia e Cina
Ribka Sibhatu, scrittrice eritrea, mediatrice culturale, Roma
Da Lampedusa alle scuole
Ore 20 Pastasciutta “Casa Cervi” e pollo tandoori
– Intermezzo musicale di Giovanni Nani –
– Visita guidata serale a Casa Cervi –
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Sabato 28 novembre ore 9.30-13.00
Seconda sessione: la Scuola, la Didattica, le Esperienze
Coordina: Luciano Rondanini, Consigliere Istituto Alcide Cervi
Maria D’Agostino, Direttrice Scuola di lingua italiana per stranieri, Università di Palermo
Dai barconi all’università. Percorsi di inclusione linguistica
Vinicio Ongini, Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura, MIUR
Ponte ponente, ponte pì. La didattica dei personaggi ponte
Barbara Bertolani, Università del Molise e Iqbal Singh, mediatore culturale, Scandiano (RE)
Indiani punjabi in provincia di Reggio Emilia: il singolare pluralismo dei giovani sikh
– Pausa Caffè –
Salvatore La Porta, Presidente Istituto Calabrese di Politiche Internazionali, Rende (CS)
Utopie concrete: il Progetto Pitagora Mundus in Calabria
Morena Vannini e Mirco Zanoni, Istituto Alcide Cervi
La Memoria: la mostra “I muri che parlano”
Liceo Artistico Gaetano Chierici, Reggio Emilia e Scuola dell’Infanzia AI Caduti, Cadelbosco Sopra (RE)
I ponti di Calatrava e altri ponti visti e disegnati dai bambini e dai ragazzi
Conclusioni Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi
– Mostre tematiche e installazione mostra “I muri che parlano” (Istituto Alcide Cervi)
– Spazio Bookshop multiculturale
Una delle parole che abbiamo letto e sentito più spesso in questo anno 2015, sui giornali, in televisione, alla radio, è la parola “muri”. L’Europa sembra diventata una fortezza assediata: è stato costruito un muro di filo spinato in Ungheria per impedire il passaggio dei migranti dalla Serbia, è stata costruita una barriera in Macedonia e impedimenti che ostacolano il passaggio degli immigrati a Ventimiglia, a Calais, al valico per l’Austria. A 25 anni dalla caduta del muro di Berlino l’Europa è tornata a costruire altri muri. Muri materiali e prima ancora culturali.
Tanti anni fa, nel clima difficile del nostro dopoguerra, un giurista fiorentino antifascista, Piero Calamandrei, aveva fondato una rivista che si chiamava Il Ponte con l’obiettivo di seguire le fasi dell’attuazione della Costituzione repubblicana e di mettere di nuovo in dialogo e in “cammino” persone e culture, idee e territori, memorie e città.
Quegli obiettivi sono attuali oggi, in questa Europa che sembra andare verso la disintegrazione piuttosto che verso l’integrazione. I ponti sono necessari. C’è ancora bisogno di costruttori di ponti, di portatori di “utopie concrete”, come quelli, provenienti dai diversi territori, convocati per uno scambio e un confronto di pratiche e di idee, in questo primo seminario nazionale. Come Alex Langer, insegnante e politico cosmopolita ma con le radici nel suo Alto Adige, scomparso venticinque anni fa e il cui esempio in questa occasione ricordiamo.
L’opposto della parola “muro”, lo sanno i piccoli costruttori della scuola dell’infanzia di Cadelbosco e i ragazzi del Liceo Artistico “Chierici” di Reggio Emilia, è la parola “ponte” (il disegno qui a fianco è a cura dei bambini di Cadelbosco). Dall’alba dei tempi, quando il problema era di attraversare un ruscello o un fiume per raggiungere nuovi pascoli e spostare merci e animali, fino alla comunicazione globale di oggi, la necessità di nuovi ponti è stata ed è fonte di scoperte, di conoscenze, di progresso, di nuove relazioni, di solidarietà. Nel nostro tempo i ponti hanno deciso l’identità di paesi e città e le relazioni tra popoli e persone di lingue, religioni e culture diverse. Come il ponte di Mostar, in Croazia, distrutto e ricostruito, che collega la parte cristiana della città con la parte musulmana. Oppure pensiamo alla bellezza e alla centralità dei ponti di alcune nostre città, come quelli di Calatrava sull’Autostrada del Sole a Reggio Emilia.
I ponti sono stati costruiti da sempre con i materiali più diversi: sassi, pietre, vegetali, legno, corde, ferro, vetro e, come accade con i ponti moderni, combinando materiali diversi e complementari.
Ma l’arte della combinazione dei materiali non è anche competenza degli insegnanti e degli operatori di cultura e di pace? E dei governanti? Dunque come si possono costruire “ponti” oggi, con quali materiali, con quale tenuta dell’arco? Queste sono le domande che rivolgiamo a tutti e a noi stessi.
Segreteria Organizzativa: Vannini Morena, didattica@istitutocervi.it 0522 678356, Cell. 348 7265908
Il presente seminario è riconosciuto dall’Amministrazione Scolastica per l’.a.s. 2015-2016, in quanto l’Istituto Cervi è Ente accreditato ai sensi del decreto dirigenziale del MIUR prot. n.° 6491 del 03/08/2011.
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