Riuniti gli “Stati generali” dell’Istituto Cervi per discutere le nuove strategie per il prossimo triennio.
La nuova Presidente dell’Istituto Cervi sen. Albertina Soliani, ha inaugurato questo mandato con un preciso segnale di collegialità lo scorso 21 luglio, in un incontro che ha riunito CdA, Comitato dei Soci, Probiviri, Revisori e operatori dell’ente. Nell’ampia introduzione, la Presidente Soliani ha tracciato con chiarezza le prime linee di mandato espresse dall’Assemblea del 25 giugno, per portare l’Istituto Cervi al centro del dibattito non solo storico, ma soprattutto democratico, pronto a raccogliere la sfida della contemporaneità, della crisi di rappresentanza e partecipazione, del deficit di riferimenti etici. In una formula: pensare l’Istituto Cervi, un ente principalmente deputato alla memoria, al servizio dell’oggi.
Su questa linea si è svolta tutta la riflessione, partita da una chiara definizione di appartenenza identitaria all’antifascismo senza annacquamenti. Condizione necessaria per candidarsi insieme ad altri importanti interlocutori nazionali al ruolo di Osservatorio Permanente sulle derive neofasciste e antidemocratiche in Italia e in Europa. Per rispondere ad una prima esigenza di presidio dei valori repubblicani, che deve diventare immediatamente propositiva, e non solo difensiva.
Un luogo come Casa Cervi, con un solido posizionamento nell’immaginario popolare unito all’autorevolezza in campo istituzionale, è il punto di incontro ideale tra queste esigenze: formazione alla cittadinanza consapevole, unita alla responsabilità di un pensiero maturo per rispondere alla crisi del modello democratico e sociale. Condizione necessaria per questa ripartenza è il rilancio di una azione di ricerca e analisi originale che attraversi le tappe cruciali della vocazione statutaria dell’Istituto (la storia dei contadini, lo sguardo al femminile, la centralità della testimonianza) per incrociare le nuove domande che vengono dalla società italiana, dalla comunità globale, dalle grandi questioni di giustizia che scuotono il XXI secolo.
Unite da questa cornice di senso, anche la progettazione già in atto sulla legalità e sulla formazione civile, la vocazione didattica specifica dell’Istituto, la stessa tradizione degli eventi di grande richiamo popolare, assumono forza e propulsione, verso l’obiettivo comune di interpretare la contemporaneità e le sue sfide.
Allo stesso modo l’intensa attività scientifica sul Paesaggio, scaturito dal patrimonio di Emilio Sereni, è una piattaforma solida da cui partire per re- includere la riflessione sul territorio, la storia ambientale, la tutela del patrimonio paesaggistico in una logica sociale, di storia degli uomini nel mondo in mutamento.
Terra e testimonianza sono categorie che appartengono alla tradizione del Cervi, e su queste linee l’apertura ad altre tematiche, ad altre storie, ad altri luoghi può e deve essere un obiettivo, per superare i confini di una attività culturale che necessita di costante ripensamento. In continuo rapporto con la profonda umanità espressa dai familiari e dalla natura stessa del luogo Casa Cervi.
Questi ambiziosi traguardi sono possibili solo se l’Istituto Cervi ha la capacità di modernizzare la sua governance di indirizzo strategico e culturale (CdA e Comitato Scientifico), così come di stabilire un nuovo patto con la base sociale (Comitato Soci ed enti locali), anche ampliandola verso il Mezzogiorno.
Rimane dirimente la dinamica dei rapporti con le istituzioni, nella loro articolazione territoriale fino alla dimensione nazionale, ribadita dai fatti e dalla progettazione. Il Cervi è un organismo con le radici ben piantate nella terra in cui è cresciuto e cresce tutt’ora, ma con i rami e la “testa” proiettata verso orizzonti più ampi, internazionali ed europei. In un frangente economico non facile, il Cervi deve mantenere la propria struttura operativa agile ed efficiente, cercando le forme di gestione più adeguate nella sostenibilità presente.
Moltissimi altri sono stati i temi toccati nella relazione della Presidente Soliani; un programma di lavoro unanimemente apprezzato dai presenti, che nel dibattito hanno ripreso più volte i punti salienti dell’introduzione. A partire da Roberta Mori, Consigliere regionale dell’Emilia Romagna rappresentante nel Comitato dell’Assemblea Legislativa, che ha ribadito la vicinanza concreta e strategica della Regione al Cervi, anche a partire dalla Legge sulla Memoria di imminente discussione.
Sia Domenico Falcone (CIA nazionale) che Gianfranco Pagliarulo (ANPI nazionale), entrambi membri del CdA, hanno ribadito la necessità di una urgente revisione dello Statuto, per garantire rappresentanza e stabilità operativa all’Istituto Cervi, convenendo sulla strategia di allargamento territoriale e tematico della Presidente. Il dibattito si è incentrato molto anche sulla sofferenza oggettiva dell’antifascismo come categoria civile; una consapevolezza che un luogo come Casa Cervi deve fare propria, e invertire nell’immaginario collettivo, se intende essere incisivo nell’attuale crisi di rappresentanza democratica.
Non sono mancati gli apprezzamenti, specialmente dai rappresentanti della famiglia Cervi nel Comitato Soci, per l’attenzione rivolta dalla Presidente Soliani alla dimensione volontaristica e partecipativa dell’Istituto, e in particolare al ruolo della stessa memoria familiare nel presente e nel futuro dell’ente.
L’Istituto Cervi, ha ricordato Albertina Soliani in conclusione di questa approfondita discussione, porta con sé una appassionante contraddizione, che interagisce in più modi con la complessità del presente: l’essere luogo diffuso nella coscienza collettiva, ma anche laboratorio permanente di pensiero democratico. Divulgazione e ricerca, in un unico corpo che vive della passione di tanti. Le sfide che attendono questo autentico patrimonio morale nazionale sono molte, a partire dalla sostenibilità e dalla sua gestione ottimale; ma con lo spirito collegiale impresso fin dalle prime azioni a questo mandato, le sfide del presente porteranno Casa Cervi ad essere necessaria nel futuro.
L’UFFICIO STAMPA dell’ISTITUTO CERVI