Settantuno anni fa veniva perpetrato l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, paradigma italiano di crimine contro l’umanità rimosso e riscoperto dalla memoria recente.
Il 12 agosto del 1944, nel borgo di Sant’Anna di Stazzema sul crinale della Lunigiana, si consumava la carneficina di 560 civili, in gran parte donne, vecchi e bambini, ad opera della 16^ Divisione Volontari della Waffen SS di fanteria meccanizzata. Fu un atto di pianificato terrorismo verso la popolazione e il territorio, non un atto di guerra o di rappresaglia.
Nella incontrovertibile ricostruzione della Procura Militare di La Spezia, al processo celebrato solo nel 2004, si legge tutta la matrice di un crimine abominevole, come quello dalla strage di Marzabotto – Monte Sole, e simile a quella di tantissimi altri eccidi che il fronte nazifascista ha disseminato lungo la penisola in quei mesi. Un atto premeditato, appunto, perpetrato da volontari di un corpo scelto e fortemente ideologizzato. Non un incidente della “guerra totale”.
La ferocia, che oggi pare insensata, è sempre figlia di una decisione politica e di una ideologia come quella nazista, che si è posta al di là dei valori fondamentali dell’umanità. Come altre stragi, e altri atti criminali, era il punto di arrivo di una catena di comando, di scelte morali, di una precisa educazione concepita per dare quei frutti terribili, e non altri.
La difesa, e l’autodifesa d’ufficio di quei carnefici è sempre stata quella degli ordini da eseguire, nella catena degli ordini e dei doveri. Ma è sempre nella scelta e nella coscienza individuale che si misura la responsabilità definitiva delle persone, il primo dovere verso l’umanità. Disubbidire agli ordini ingiusti è l’imperativo di ogni coscienza libera. Chi allora si è opposto ha dato vita alla Resistenza, in Italia e in Europa, per un mondo dove la libertà di scegliere fosse il bene più grande.
È ancora questo, il bene più grande. Scegliere di stare dalla parte delle vittime. E dalla parte della memoria e della giustizia, riesumata solo decenni dopo quei fatti terribili, figli di scelte umane ancora più terribili.
ISTITUTO ALCIDE CERVI