8 SETTEMBRE, IL SEME DELLA SCELTA GIUSTA

Gattatico, 07/09/2015

Quel giorno del 1943 fu il caotico precipitare della storia italiana. L’esito di un ventennio nefasto. Ma fu anche l’inizio della Resistenza. Chi vedeva solo il disordine, la fuga, l’abbandono, non capiva che tutto questo era una domanda impellente alla propria personale responsabilità: da che parte sto?

Chi lo capì, andò in montagna e diede vita ai gruppi partigiani, o rimase nelle città e nelle campagne a organizzare una rete clandestina, le case di latitanza, i sabotaggi. O, come i militari a Cefalonia, sfidò gli invasori. I Cervi furono tra i primi e i più attivi nella Resistenza. Mentre i tedeschi occupavano l’Italia e i fascisti li sostenevano con la loro Repubblica di Salò. L’orrore abiterà l’Italia ancora per un anno e mezzo.

Ricordiamo l’8 settembre per questo, perchè lì è nata la nuova Italia. Ci furono uomini e donne che presero su di sé la responsabilità di scegliere senza attendere ordini, di resistere, di combattere l’oppressione nazifascista e liberare l’Italia, di spazzare via la barbarie dall’Europa. A mani nude, a costo della vita.

Dopo, ci sarebbe stata la democrazia, la Costituzione, la Repubblica. La nostra storia di oggi. In quell’8 settembre non lo si sapeva, non c’erano ancora, ma fu la fede nella libertà a porre le basi della loro costruzione. Dopo 20 mesi, il vento della Liberazione cambierà il mondo intero.

Non venne da sé, lo portarono i partigiani e il popolo che fu con loro. In quell’8 settembre nasceva una nuova coscienza nazionale ed europea, grazie alla scelta di quanti compresero che cosa stava accadendo e che cosa doveva accadere. Nel caos compresero quale era la strada nuova da percorrere, la strada della dignità. Quale era la responsabilità da assumere per non essere corresponsabili del male.

Anche oggi l’Europa e l’Italia sono chiamate a comprendere quale sia l’Europa del diritto, dell’apertura, della solidarietà al posto dell’Europa della chiusura, della paura, dell’egoismo. Di nuovo si decide tra civiltà e barbarie e questa volta tocca a noi.

È sempre l’8 settembre, quando si tratta di scegliere da che parte stare.

sen. Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

Prova anche

“A monte di noi, Giacomo Notari”. Il saluto dell’Istituto Cervi al partigiano “Willy”

In queste ore è scesa dalla montagna la notizia che Giacomo Notari, il Partigiano Willy, non c’è più. Giacomo si è spento ad un passo dai suoi 100 anni, un traguardo che non aveva bisogno di raggiungere per definire la sua vita lunga, intensa, piena e coerente con lo spirito che gli abbiamo sempre visto negli occhi, e inciso nelle mani: lo spirito di un resistente vero.