Presentazione volume “Non eravamo terroristi” > 1 aprile 2017

copertina web sito giglio mazzi

Presentazione del volume 

“Non eravamo terroristi” di Giglio Mazzi

(a cura di Denis Fontanesi e Mirco Zanoni)

Sabato 1 aprile alle ore 17 a Casa Cervi

Volevo riprendere il filo della nostra esistenza, dove almeno il rispetto per il nostro passato, e per i sacrifici ed il sangue versato per il bene del Paese, fosse un fatto acquisito e fuori discussione.

Giglio Mazzi

Presentazione del volume insieme all’autore e ai curatori

In dialogo con Santo Peli – Storico e ricercatore

Introduce Albertina Soliani – Presidente Istituto Alcide Cervi

“Non eravamo terroristi” è un racconto con un protagonista assoluto, il partigiano Alì, gappista fuori dagli schemi e dalle convenzioni. E due comprimari, dichiarati provocatori, di generazioni diverse, che agitano le acque di una memoria irrequieta, ma inflessibile nel saldo morale della Resistenza.

La dedizione alla memoria antifascista accomuna il combattente, il ricercatore e lo storico. Soggetti mai alla pari in un racconto ibrido tra narrazione ed osservazione, tutti animati dall’urgenza di appartenere a una storia difficile, di uomini e di donne in tempi fuori dall’ordinario.
La guerra e il diritto alla pace; la violenza e la paura; la vita e la morte, salvezza ed oblio. Nessuna reticenza, nessuna domanda scomoda risparmiata. Le differenze messe in luce in questo confronto diretto e asimmetrico, ma sempre, in ogni caso, dalla parte dei partigiani.

giglio mazziGiglio Mazzi “Alì” nasce a Campogalliano di Modena il 18 febbraio 1927. Famiglia operaia e molto povera, sono spesso costretti ad emigrazioni nel forese reggiano e modenese, fino a stabilirsi definitivamente a Reggio Emilia nei primi anni ’30. Il padre Adriano paga le proprie idee socialiste con persecuzioni e percosse da parte dei fascisti locali, così come altri membri della famiglia.
Mentre Giglio cresce nell’indigenza, conseguendo il diploma di avviamento professionale, arriva la guerra, l’Armistizio, l’occupazione tedesca e la Resistenza, cui Giglio aderirà giovanissimo nel luglio 1944, prima nella Brigata SAP e successivamente inquadrato nel Distaccamento GAP “Katiusca”, attivo nella zona est della Via Emilia a ridosso della città, dove la famiglia era sfollata per i bombardamenti su Reggio Emilia, tra Castellazzo, Rubiera e la pedecollina.
Ferito in battaglia in una drammatica azione nel capodanno del 1945, proseguirà dopo la convalescenza l’esperienza partigiana di prima linea fino alla Liberazione, nella 37° Brigata GAP “Vittorio Saltini”.
Alla fine della guerra, Giglio Mazzi viene inserito nel Corpo di Pubblica Sicurezza Ausiliaria presso la Questura di Reggio, dalla quale uscirà dopo la sistematica epurazione degli ex partigiani dal corpo di Polizia, a partire dal 1947.
Successivamente si iscrive al Partito Comunista e guida la sezione dell’ANPI di Villa Ospizio per circa trent’anni. Diventa ragioniere nel 1950 e consegue la laurea in Economia e Commercio nel 1954. E’ stato dirigente nel movimento Cooperativo per oltre 15 anni. Continua tutt’ora la professione di consulente finanziario.

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"Ha accompagnato i nostri anni, liberi e democratici, con la sua memoria vivace e fiera, la sua intelligenza libera e coraggiosa, la sua volontà di trasmettere a noi, e specialmente ai ragazzi, il sogno di un mondo nuovo della Resistenza."