Giovedì 18 aprile il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha ricevuto a Palazzo Madama Greta Thunberg, l’attivista svedese diventata simbolo della mobilitazione mondiale giovanile contro l’indifferenza della comunità internazionale rispetto ai cambiamenti climatici.
Greta Thunberg, al suo primo viaggio in Italia, è intervenuta al seminario promosso dal Presidente del Senato “Clima: il tempo cambia. E’ tempo di cambiare”, incentrato sugli effetti globali del cambiamento climatico e sui possibili rimedi da adottare.
Dal suo discorso, estrapoliamo e condividiamo i passi che, nella loro semplicità, immediatezza e freschezza sono estremamente potenti, un pesante macigno per tutti noi e per chi ha responsabilità decisionale.
“Il cambiamento sta arrivando e non potete farci niente. Le emissioni dei gas serra devono fermarsi, questo è quanto. Dovremo pensare come quelli che hanno costruito le cattedrali: costruire prima le fondamenta. Notre Dame è andata a fuoco ma in 24 ore sono stati raccolti molti fondi: basta solo decidere di fare una cosa per farla, bisogna essere consapevoli.
Non possiamo ritardare ulteriormente. Parlo a nome delle future generazioni: nel 2030 avrò 26 anni e mi dicono che quella sarà un’età meravigliosa perché avrò la vita davanti a me, ma non ne sono così sicura. Le persone come me hanno avuto tutto quello che potevano immaginare ma forse alla fine non avremo nulla, perché il nostro futuro ci è stato scippato. Ci avete mentito, ci avete dato delle speranze false, ci avete detto che il futuro era una cosa alla quale potevamo guardare, ed è così ma solo per ora.
Molte persone dicono che non ci sono soluzioni al cambiamento climatico. E come potrebbe essere diversamente? Come potrebbero esserci soluzioni semplici di fronte alla più grande crisi che l’uomo si sia mai trovato di fronte? Sarà infatti la sfida più difficile, ma anche la più facile. Facile perché quello che dobbiamo fare lo sappiamo bene: smettere di utilizzare le fonti fossili, ridurre le emissioni, fermare l’inquinamento. Difficile perché ci sono interessi economici che continuano a dipendere dall’utilizzo di fonti fossili. Ma stanno distruggendo il nostro ecosistema, la Terra non reggerà questa crescita economica. Quindi, di preciso, come pensate di risolvere tutto questo? Noi continuiamo a parlare di economia circolare e di ritornare alla natura e voi ci guardate senza capire, non ascoltate. Le cose che diciamo hanno bisogno delle vostra comprensione, ma voi non siete interessati, siete interessati solo alle soluzioni che vi permettono di continuare a fare quello che fate adesso”
Durante i miei viaggi incontro tante persone, anche molto importanti, e quando parlano con me, spesso si congratulano. Lo trovo molto strano e gli chiedo come mai lo facciano. Durante gli ultimi sei mesi ho viaggiato per ore su treni e bus per incontrare i rappresentanti delle istituzioni e chiedere loro che inizino a pensare a come risolvere questa crisi. Perché non si può affrontare un’emergenza, se non la si tratta come tale. Nei mesi scorsi, inoltre, milioni di bambini, non solo in Italia, hanno aderito agli scioperi per il clima. Ma non è cambiato nulla e noi continuiamo a manifestare. Anzi, a essere onesti, non si avverte nulla di lontanamente simile al cambiamento in vista. Quindi, perché quelle persone si congratulano con me?
Noi bambini stiamo sacrificando la nostra educazione e la nostra infanzia affinché ci diciate come sia possibile risolvere tutto questo. Non lo stiamo facendo perché voi possiate farvi dei selfie con noi. Lo stiamo facendo per alzare il livello della discussione, per agire in modo concreto, perché rivogliamo indietro le nostre speranze e i nostri sogni.”