ORE 17.00
MUSEO CERVI
INAUGURAZIONE DI
SILENTIA
PERSONALE D’ARTE
DI
GERMANA BARTOLI
DAL 1 AL 30 GIUGNO AL MUSEO CERVI
In millenni di silenzio, le donne hanno dato vita alla storia; un omaggio alla loro forza perché non cada nell’ oblio.
In millenni di silenzio, le donne hanno dato vita alla storia; un omaggio alla loro forza perché non cada nell’ oblio.
La presenza femminile nella storia è costante e spesso silente.
Il ruolo della donna è sempre stato innegabilmente importante, perché è portatrice di vita e di valori, come la comprensione e l’accoglienza, che ha la capacità di tramandare; tuttavia si corre il rischio di sminuirlo, perché scontato.
Ecco, allora, che il silenzio rischia di divenire oblio e occorrono strumenti e persone capaci di mantenere viva l’attenzione, di riportare la donna al centro della memoria collettiva, combattendo lo svilimento a cui è costantemente sottoposta.
Si tratta di valorizzare il femminile, contrastando la sensazione, purtroppo ricorrente ai giorni nostri, di essere parte di un mondo che tende ad emarginare, piuttosto che ad accogliere.
Germana Bartoli, donna che dipinge le donne, si è fatta interprete di questa esigenza di consapevolezza e, con il suo lavoro, vuole non solo rendere omaggio ma dare voce: togliere la femminilità da quel cono d’ombra che rischia di cancellarne il valore e la memoria.
È un discorso universale, profondamente comprensibile: il femminile è parte di tutti noi, uomini e donne; è parte del mondo, della natura che ci circonda e che si rinnova ciclicamente.
Il silenzio, nei dipinti di Germana, non è oblio, anzi, è capacità di far scaturire il dialogo attraverso l’espressione, il gesto, elementi essenziali di comunicazione che non hanno necessità verbale proprio perché espressione diretta di stati d’animo e di emozioni che si riverberano oltre la parola.
L’arte è donna, è potenza creatrice, è memoria indelebile portatrice di bellezza e di valori. Da questa consapevolezza si sviluppa il percorso di Germana Bartoli che riconosce ai suoi soggetti il dominio assoluto dello spazio non finito e, quindi, infinito che li circonda.
“Mistero senza fine bello”, scriveva Guido Gozzano, definendo la donna, quella donna ‘regina’, cantata da Pablo Neruda, che deve tornare ad essere riconosciuta nella sua qualità di costruttrice della nostra storia, in tutti i tempi.
Cristina Boschini (critica d’arte e giornalista)
Germana Bartoli nasce a Sabbione (Reggio Emilia) e dopo aver conseguito la maturità artistica studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Negli anni ottanta si trasferisce a Modena dove esercita l’attività di docente di Storia dell’arte presso un liceo linguistico.
Il suo percorso artistico è caratterizzato dall’amore per il disegno che diviene gesto spontaneo, carico di espressività interiore e di empatia verso i personaggi del suo mondo pittorico costellato di figure femminili. Figure chiuse al mondo, isolate in una dimensione fatta solo di pensieri e di emozioni, dove il silenzio è l’unica possibile espressione. È questo un silenzio carico di voci che si propagano in uno spazio senza tempo e confini. Sono voci che si perdono nel vuoto di un mondo in cui comunicare è sempre più difficile.
L’impiego delle tecniche miste esalta il valore del segno che esige l’integrazione del colore, come ragione intimamente necessaria per dettare quel pathos che nelle figure si crea interiormente, nella cadenza di una fantasia reale e visionaria insieme.
L’artista, a partire dal 2007, ha partecipato, sia in ambito nazionale che internazionale, a numerose mostre personali e collettive ottenendo consensi dal pubblico, ma anche dalla critica, da collezionisti e operatori del settore.
Ha esposto a Vienna (2012), a Parigi (2013) dove ha vinto il primo premio per la pittura all’ Esposizione Internazionale d’ arte Contemporanea, a Bruxelles (2014), a Zurigo (2015). In Italia ha esposto più volte in città quali: Roma, Modena, Vignola (MO), Pavullo (MO), Reggio Emilia, Scandiano (RE), Finale Ligure, Revere (MN), Monselice (PD), Padova, Viterbo, La Morra (CN), Ischia, Pisa. Nel 2018 ha esposto le sue opere nel Museo Diocesano di Gubbio (PG) e nel 2019 alla Galleria Sartori di Mantova.
Ha partecipato a diverse Fiere d’ Arte ed è impegnata a sostenere, con le proprie opere, associazioni umanitarie come Unicef e Interethnos Interplast Italy. La sua bibliografia comprende numerosi articoli apparsi su quotidiani, riviste specializzate, cataloghi, interviste televisive. Le sue opere sono presenti in varie collezioni private e sedi pubbliche.
Per info: tel. 3336465516 – www.germanabartoli.net