In queste ore si è spento Giovanni Bigi, il marito di Maria Cervi che con lei ha condiviso tutto il percorso di vita, di memoria, di impegno.
Ci sono figure che rimangono sempre in campo, seppure con discrezione, destinate ad accompagnare e sostenere i percorsi di tutti. Giovanni era uno di queste figure essenziali e senza clamore. Testimone e pilastro, al fianco di Maria e della famiglia nei molti decenni che lo hanno visto partecipe della attività e del racconto, con misura e rispetto.
La famiglia Bigi del resto ha da sempre intrecciato le proprie sorti con quella dei Cervi: nei matrimoni, nel lavoro, nella scelta antifascista. Biografie indissolubili sul territorio e nelle memorie, in cui ogni ruolo è condiviso, e tutti i caratteri, dai più aperti ai più schivi, concorrono alla composizione di un lessico familiare così articolato.
Degli affetti privati e dell’intimità non è nostro compito parlare. Possiamo solo stringerci alle figlie Anna e Silvia, ai loro mariti Alex e Paolo, e agli amatissimi nipoti Alice ed Elia, con partecipazione sincera. Possiamo invece dire della costante presenza di Giovanni nella storia di questa Casa, dalla pastasciutta antifascista di Campegine di cui è stato uno dei testimoni, attraverso il cammino del racconto e della memoria familiare, sempre a fianco di Maria Cervi. Fino all’ultimo confronto sul Museo che sarà.
Di lui non restano discorsi o imprese, quanto piuttosto una perpetua conferma, umanissima presenza lungo tutto il corso del dopoguerra, fino ad oggi.
E’ certo che di fianco ad ogni grande donna c’è spesso un grande uomo. Così è stato per Maria e Giovanni, che hanno passato la vita sempre insieme, e che avranno sempre un posto speciale nel cuore e nell’anima di questo luogo, di questa storia. La loro storia.
ALBERTINA SOLIANI
Presidente Istituto Alcide Cervi