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Caro Papà Cervi
1970-2020 L’ANNO DI ALCIDE

→ I PROSSIMI 50 ANNI CON ALCIDE CERVI
di Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

Il 27 marzo di 50 anni fa si spegneva Alcide Cervi.
Dopo di lui, la storia dei Cervi è diventata memoria collettiva, custodita dall’Istituto che porta il suo nome. Memoria della Repubblica.
Con i nipoti e gli altri congiunti come testimoni di una vicenda familiare che è diventata il simbolo dell’Italia intera.
Resta, nel campo di Casa Cervi, il salice di Alcide, il luogo della sosta, del racconto.
Per 25 anni lì, o sotto il portico, Papà Alcide raccontava: come il patriarca biblico che tramanda il valore dell’alleanza. Laicamente, dell’alleanza di un popolo con l’antifascismo e la democrazia, per sempre.
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→ Contributi del prof. Luciano Casali e della prof.ssa Dianella Gagliani

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Luciano Casali è uno storico italiano. È ordinario dal 1° marzo 2008 di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna; docente dal 1972/1973, nel 2005-2006 assume l’insegnamento anche di Storia della Spagna. È nominato “Professore Alma Mater” dal gennaio 2012. Ha insegnato per tutta la sua carriera a Bologna, ma anche a Valencia e a Barcellona, e ha collaborato con molti prestigiosi istituto di storia e memoria in Italia e all’estero. È membro di svariati organismi scientifici ed editoriali. È considerato profondo studioso della storia del movimento operaio e contadino dell’analisi comparata dei fascismi europei ed in particolare del fenomeno fascista spagnolo. Nello specifico della storia operaia e contadina dell’Emilia-Romagna, si è occupato sensibilmente della vicenda dei Fratelli Cervi. È membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Cervi da oltre 30 anni.
Dianella Gagliani è una storica italiana. Professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna, ha condotto e pubblicato numerose ricerche riguardanti l’opposizione politica e culturale al fascismo, il fascismo e la Repubblica sociale italiana, la storiografia e la storia della guerra e delle violenze di guerra, la storia delle donne e di genere. Ha fatto parte del Direttivo della Società italiana delle storiche (1997-2001) ; ha curato con l’Istituto Alcide Cervi e la Società italiana delle storiche il volume Guerra Resistenza Politica. Storie di donne (Reggio Emilia, Aliberti 2005). Ha coordinato con Luciano Casali la vasta ricerca sulle stragi naziste in Emilia Romagna e ha curato il volume La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna (Napoli-Roma, L’Ancora, 2008). È membro del Comitato scientifico dell’Istituto Cervi da 3 mandati.

 

→ Il Paesaggio dei Campi Rossi
Il senso paesaggistico dell’impegno agrario e civile
di Alcide Cervi

Intervento a cura del prof. Rossano Pazzagli

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Rossano Pazzagli è Professore di Storia moderna all’Università del Molise, dove insegna anche Storia del territorio e dell’ambiente. Esponente della Società dei Territorialisti, fa parte del Comitato scientifico dell’Istituto Cervi ed è direttore della Scuola di Paesaggio “Emilio Sereni”. Formatosi all’Università di Pisa e all’Istituto Universitario Europeo di Firenze, è stato anche direttore dell’Istituto di ricerca sul territorio e l’ambiente “Leonardo di Pisa” e del Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini (ArIA). È autore di studi e ricerche sulla storia del mondo rurale, su cui ha pubblicato vari libri e numerosi articoli. Fa parte della direzione di varie riviste, tra cui “Ricerche storiche” e “Glocale”.

 

→ La memoria impossibile di Papà Cervi
Intervento a cura di Marco Cerri

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Marco Cerri è Sociologo, ha dedicato alla storia della famiglia Cervi due saggi: Papà Cervi e i suoi sette figli. Parole della storia e figure del mito, Rubettino, 2013 e La pastasciutta dei Cervi. Fame, dono e sfida antifascista in una festa del luglio 1943 (2019), inedito.

 

→ Brani tratti da I miei sette figli
Letture a cura di Ettore Fiorina
nell’ambito del format INVITI ALLA LETTURA

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Ettore Fiorina nasce a Milano il 20 maggio del 1936. Vince un concorso presso la Scuola d’Arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Inizia le esperienze teatrali in una compagnia universitaria e a Roma presso una compagnia stabile specializzata in commedie “giallo”. Dopo il trasferimento a Monza, lavora con il gruppo “Lo Gai Saber”  spaziando da Tolkien a Boll, da Turoldo a Wojtyla, da Pavese a Neruda e tanti altri.  Dal 2005 fa parte del gruppo teatrale “I fuori di testo”. Per alcuni anni ha fatto anche letture per il Servizio il “Libro Parlato”. Sperimenta anche le riduzioni da romanzi, usando unicamente le parole dell’autore, creando gli INVITI ALLA LETTURA, il format che propone anche per I miei setti figli oggi.  L’ultimo spettacolo che ha portato sul palcoscenico è stata una trasposizione dal “Il canto del cigno” di Cechov. Dal 2010 è voce recitante nel gruppo vocale “Vocalincanto”.

 

→ Caro Papà Cervi … 
Un’anteprima della mostra dedicata ad Alcide

Dal 1945 al 1970, nell’Italia del lungo dopoguerra, del miracolo economico, della grande trasformazione del Paese, Alcide Cervi divenne il simbolo dei sacrifici sofferti e delle vite spese per la conquista della libertà e, nello stesso tempo, il punto di riferimento per la costruzione di una nuova società democratica che riconoscesse nella Resistenza il carattere fondativo della Repubblica.
In occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, attraverso una selezione ragionata della documentazione dall’Archivio Storico documentario della Famiglia Cervi, di foto storiche e inedite dall’Archivio fotografico e di oggetti e doni dalla Collezione del Museo Cervi, verrà realizzata una mostra itinerante per ri-scoprire la figura di Alcide Cervi così come fu sentito e vissuto da tutte le persone, piccoli e grandi, donne e uomini, negli ultimi 25 anni della sua vita (1945-1970): semplicemente e familiarmente, Papà Cervi.
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→ L’ultimo saluto a Papà Cervi
Due video inediti dei funerali di Alcide Cervi
Reggio Emilia, 30 Marzo 1970

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→ Alcide. Storia di Papà Quercia
di Marina Allegri
Lettura e interpretazione a cura di Roberta Biagiarelli

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Marina Allegri è drammaturga e formatrice di origine parmense, conquista fama nazionale grazie soprattutto alla scrittura di drammaturgie per l’infanzia per alcune fra le maggiori compagnia italiane. Si forma inizialmente presso il “Teatro dell Briciole” di Parma, per cui lavora per quasi vent’anni e per cui firma, assieme a Maurizio Bercini, alcuni degli spettacoli più importanti della compagnia che ricevono premi in Italia e all’estero. A metà degli anni ’80 fonda, con Maurizio Bercini, il “Laboratorio Permanente Teatro al Parco”: la prima scuola italiana non accademica per giovani artisti. Con Maurizio Bercini, fonda la compagnia “Ca’ Luogo d’Arte”, continuando a lavorare come insegnante di arte presso il liceo classico di Parma e come autrice per l’infanzia, collaborando anche come sceneggiatrice per la trasmissione televisiva L’albero azzurro.
Roberta Biagiarelli, attrice, autrice, progettista teatrale, da anni approfondisce la tecnica del racconto legato a vicende sociali ed umane del nostro tempo. Da questa tensione ed impegno, nascono spettacoli dedicati a grandi tragedie contemporanee come Reportage Chernobyl o A come Srebrenica, ma anche spettacoli più lievi come Incantadora o Il poema del monti naviganti, tratto dai racconti di Paolo Rumiz. Fa parte della giuria del Festival di Resistenza. Teatro per la Memoria, ideato e promosso dall’Istituto Alcide Cervi.

 

→ La dolcezza di Alcide
di Paolo Papotti

Difficile scrivere di chi non si è conosciuto direttamente. Fra i libri ereditati da mio papà, c’è “Storia della Resistenza”. A pagina 337 nel capitolo su “I fratelli Cervi” trovo due articoli datati sabato 28 marzo 1970. Uno di Enzo Biagi su “La Stampa”, l’altro di Sergio Cabassi sul “Corriere della Sera”, entrambi scrivono della morte di Alcide Cervi. In mezzo agli articoli due cartoline. Una ritrae i sette fratelli, l’altra ritrae il padre (con le sette medaglie) e sul retro, con inchiostro blu, la firma tremolante di Alcide Cervi e la data 29 aprile 1969. Sono nato l’anno dopo, cinquanta giorni prima della morte di Alcide.
Difficile scrivere di chi non si è conosciuto direttamente, se non prendere spunto dai testi.
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