Scuola di paesaggio Emilio Sereni 2020: resoconto della XII edizione

Direttore
Rossano Pazzagli

Comitato Scientifico
Mauro Agnoletti, Gabriella Bonini, Emiro Endrighi, Rossano Pazzagli, Saverio Russo, Carlo Tosco

 

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Premessa:

La XII edizione della Scuola di paesaggio «Emilio Sereni» è stata dedicata al tema del paesaggio alla luce del rapporto fra città e campagna: due componenti territoriali fortemente distinte che, nel corso del tempo, hanno dialogato tra di loro producendo paesaggio, specialmente tramite le dinamiche dei circuiti del lavoro e del cibo, con i loro profondi risvolti culturali e politici.

Il rapporto città – campagna è un tratto caratteristico della storia d’Italia e anche i divari regionali riflettono il diverso grado e modalità di tale rapporto, più marcato e duraturo nel Centro-Nord, più flebile (ma non assente) nel Mezzogiorno. L’urbano e il rurale, da secoli componenti dell’identità profonda di molte regioni italiane e non solo, avevano imparato a dialogare, diversi ma insieme, mentre nell’età contemporanea, con i processi di industrializzazione e globalizzazione, questo rapporto è venuto affievolendosi. Anche il confine fra città e campagna (le mura) è venuto meno e il dialogo ha preso altre forme, talvolta interrompendosi del tutto. La città sembra poter ora sopravvivere senza la sua campagna e la campagna può morire senza più alcun rapporto con i centri urbani di riferimento. Non si è trattato di una mera crisi urbanistica, ma della fine di un modo di intendere la politica e della capacità dei pubblici poteri di dare risposta al disagio per la condizione urbana e del territorio.

Per questo la XII edizione della Scuola ha cercato di superare la contrapposizione e costruire (o ricostruire) un’alleanza tra città e campagna: nuove relazioni da produrre, non gerarchiche ma funzionali, partendo dal cibo, dal tempo libero, dal paesaggio e dagli stili di vita, con l’obiettivo di instaurare un nuovo circolo virtuoso che si rispecchi nel paesaggio come contenitore di armonie e non di separazioni.

 

 

Metodologia e organizzazione:

La Scuola ha proposto un percorso formativo articolato in varie metodologie didattiche; è stato aperto da una lectio magistralis alla quale hanno fatto seguito tre sessioni di lezioni frontali dedicate a:

  • la terra e la città;
  • la campagna dentro le mura;
  • dalla città alla campagna.

Attraverso le lezioni, le discussioni, i laboratori e le uscite didattiche, i partecipanti hanno potuto approfondire e sperimentare le letture e le interpretazioni proposte sul rapporto città-campagna nelle sue molteplici forme e nei riflessi paesaggistici, arricchendo il proprio profilo culturale, scientifico, professionale. Ulteriori opportunità di dibattito e confronto sono state offerte da iniziative collaterali e di socializzazione (mostre, proiezioni, presentazioni di libri, cene sociali) che caratterizzano da sempre la Scuola e la configurano come una full immersion finalizzata alla trasmissione di conoscenze e alla formazione di competenze.

È stato allestito un bookshop con una vasta selezione di titoli sul tema del paesaggio e del rapporto città-campagna, con i volumi editi dall’Istituto Cervi e la collana Quaderni dove confluiscono gli interventi dei relatori e le esperienze laboratoriali svolte durante le Summer School a partire dal 2009.

La frequenza alla Scuola da parte degli studenti universitari ha costituito titolo per il riconoscimento di C.F.U. secondo quanto previsto dai singoli Atenei. Agli iscritti agli Ordini Professionali degli Architetti e degli Agronomi sono stati attribuiti Crediti Professionali in base ai rispettivi Regolamenti. Per gli insegnanti, essendo l’Istituto Alcide Cervi accreditato dal MIUR come Ente per la formazione e l’aggiornamento del personale docente delle scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale, la partecipazione è stata riconosciuta valida per l’aggiornamento. A tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione.

I contributi dei relatori relativi ai loro interventi nei giorni della Scuola, come le attività realizzate e documentate dai corsisti nel corso dell’anno sui temi trattati, confluiranno nella Collana Quaderni, con il Quaderno 17.

Il programma svolto è scaricabile qui.

 

I giovani che hanno ricevuto le 11 borse di studio per la Scuola di paesaggio Emilio Sereni 2020.

 


Partecipazione:

Hanno partecipato alla giornata inaugurale: 120 adulti (di cui 30 in collegamento streaming).
Si sono iscritti 76 adulti (di cui un terzo in collegamento streaming); hanno tenuto le lezioni e gli interventi 31 relatori.
Fra gli iscritti: 25 provenienti dall’università (studenti, dottorandi, assegnisti); 7 da Enti pubblici; 15 architetti; 4 agronomi; 10 docenti di scuola; 11 di altra formazione e interessi.
Gli iscritti provengono da 14 regioni: Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
I relatori afferiscono a 13 università: Bari, Bologna, Camerino, Firenze, Foggia, IUAV Venezia, Modena e Reggio-Emilia, Molise, Parigi, Parma, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Roma La Sapienza.
Fra gli Enti/Istituzioni di affiliazione di alcuni iscritti o relatori: Cia-Agricoltori italiani, Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, IRES Piemonte, CEA Messina, IRTA “Leonardo” Pisa, EcomuseoIsola di Cremona, Ordini degli Architetti di Parma, Reggio-Emilia e Modena.

Sono state consegnate 11 borse di studio, di cui 2 riservate a giovani architetti e 1 per una partecipazione in virtuale: BUCCHERI ROSETTA DESIRÉE, iscritta alla Magistrale in pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-territoriale Politecnico di Torino. Laurea triennale in urbanistica e sistemi informativi territoriali La Sapienza Roma; CASTALDI MIRKO, iscritto alla laurea magistrale in storia e società, Roma Tre. Laurea triennale in scienze storiche, del territorio e per la cooperazione internazionale Roma Tre; CURULLI SILVIA, iscritta alla Triennale in architettura, Politecnico di Torino; FORLANI CHIARA, iscritta alla Magistrale in tecnologie alimentari, Università di Padova; MONDINO LORENZO, iscritto alla Magistrale in pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale, Politecnico di Torino; PANICCO ALESSANDRA, iscritta alla Magistrale in progettazione delle aree verdi e del paesaggio, Università degli Studi di Genova. Laurea triennale in pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale, Politecnico di Torino; ROMANO FEDERICA, dottoranda in scienze per il patrimonio e la produzione culturale, Università di Catania. Laurea magistrale in filologia moderna, Università di Catania; ZHEBEI LIU, studentessa di Architettura al secondo anno della magistrale, Università di Genova; ZOPPOLATO CAMILLA, dottoranda in paesaggio e ambiente, La Sapienza Università di Roma. Laurea magistrale in scienze agrarie curriculum tecnico-economico, Università di Milano; ROMANI EMANUELE, architetto Reggio Emilia; REBECCHI GAIA, architetto Modena.
Le borse sono state sostenute da: Cia-Agricoltori italiani, Coldiretti, Confagricoltura di Reggio Emilia, Fondazione Metes FLAI-CGIL, Cassa Padana, Ordine degli Architetti di Modena, Parma e Reggio Emilia.

Nella sezione Aperilibro sono stati presentati i primi tre volumi della Collana Studi Sereniani: Roberto Ibba, Esercizi sereniani; Valentina Iacoponi, Nuove contadine; Emilio Sereni, Città e campagna nella storia d’Italia. Scritti e appunti (a cura di Roberto Ibba). Questi volumi sono reperibili e acquistabili sul bookshop dell’Istituto Cervi

Inoltre: Il paesaggio violentato (curato da G. Vecchio e G. Gotti); Dalla campagna alla tavola. Sistemi alimentari della Terraferma veneta in età moderna di Danilo Gasparini e Storia del bosco. Il paesaggio forestale italiano di Mauro Agnoletti. 
Nella sezione Videoproduzioni, il Diario di viaggio: mille chilometri a piedi tra paesaggi rurali e città di Valerio Gardoni.
La Tavola rotonda Ricostruire. Paesaggio e Covid-19 ha visto la partecipazione di diversi attori impegnati a tutto campo nella rigenerazione dei territori delle arre interne per un necessario riequilibrio tra aree forti e aree marginali.
L’uscita sul territorio ha avuto come meta Mantova e Sabbioneta con un’escursione in battello sul fiume Mincio, visita a parte del parco naturale e osservazione della città inserita nel suo contesto paesaggistico. È seguita la visita a Palazzo Ducale e alla città di Mantova. Ha fatto seguito il trasferimento a Sabbioneta con visita guidata della cittadina nei principali monumenti e luoghi di interesse.
I Laboratori Il dialogo spezzato; La campagna ritrovata; A scuola di paesaggio: insegnare la relazione città-campagna sono stati molto partecipati e gli interventi molto dibattuti il cui report è stato portato alla conoscenza di tutti gli iscritti e presenti. Le cene a tema hanno avuto come oggetto la storia degli spaghetti (dall’omonimo libro di Massimo Montanari) e un pasto tipico di terra veneta a inizio secolo.
Altra attività che ha arricchito la Scuola, il VII Concorso fotografico nazionale Premio Summer School Emilio Sereni, dal titolo: Città e campagna, immagini delle relazioni tra mondo rurale e urbano.
Il concorso ha nuovamente posto l’attenzione sulle relazioni tra mondo rurale e realtà urbana. Relazioni materiali (urbanistiche, infrastrutturali, industriali, commerciali, alimentari, ecc.), ambientali (energia, piste ciclabili, alberature, schermature acustiche, canali, ecc.), immateriali e simboliche (feste, tradizioni, costumi, ecc.) o comunque tutto ciò che riproduce elementi di connessione tra ambiente agricolo e ambiente urbano.
Hanno partecipato 69 fotografi con l’invio di 306 fotografie che sono state valutate a portfolio. Di questi, sono stati selezionati ed esposti 14 portfolio, con 3 premiati e 2 segnalati.

 

I partecipanti all’uscita didattica a Mantova e Sabbioneta (27 agosto 2020).

 

 

Altri dati:

La XII edizione della Scuola di paesaggio «Emilio Sereni» è stata organizzata in convenzione scientifica con: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Università degli Studi del Molise; Università di Parma; Università di Camerino; Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”; Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura DICAR; Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo – DiCEM; Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio; Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura DICAR; Università degli Studi di Macerata, Dipartimento di Studi Umanistici; Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità; Politecnico di Torino, Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio; La Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Architettura e Progetto; Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Politiche; Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale; Università degli Studi della Tuscia, Dipartimento di Scienze agrarie e forestali; Istituto Gramsci della Sardegna; LEONARDO Istituto di ricerca sul territorio e l’ambiente;Associazione Nazionale Centri Storico Artistici (ANCSA), Gubbio; Associazione Storia della città; Associazione RESpro Rete di storici per i paesaggi della produzione.

Con il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo – Segretariato Regionale per l’Emilia-Romagna; Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Regione Emilia Romagna; Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna; Istituto per i Beni Culturali IBC Regione Emilia-Romagna Provincia di Reggio Emilia; Comune di Campegine; Comune di Gattatico; Accademia dei Georgofili; Agrarian Sciences (rivista); Agriregioni Europa (rivista); Archivio Osvaldo Piacentini Reggio Emilia; ARPAE, Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emilia Romagna; Associazione culturale dAi Campi Rossi; Associazione Terra!; CAIRE Urbanistica Reggio Emilia; Cia-Agricoltori Italiani; CISGE, Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici; Cittaslow International; CLIO ’92_Associazione di Insegnanti e Ricercatori sulla didattica della Storia; COLDIRETTI Reggio Emilia; CONFAGRICOLTURA Reggio Emilia; Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale; CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria; FLAI/CGIL Federazione Lavoratori Agro-Industria; Fondazione Metes FLAI-CGIL; Italia Nostra; Legambiente Emilia-Romagna; Ordine Architetti e PPC Modena; Ordine Architetti e PPC Parma; Ordine e Fondazione Architetti PPC Reggio Emilia; Ordine Dottori Agronomi e Forestale Reggio Emilia; Rete politiche locali del cibo; RURE – Associazione Rurali reggiani; Salviamo il Paesaggio: SdT Società dei Territorialisti; SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale; Slow Food Emilia-Romagna; Società Geografica Italiana. In collaborazione con: Club per l’UNESCO di Reggio Emilia.

 

Conclusioni:

Pur essendosi svolte le giornate della Scuola in un tempo non facile, a causa dell’emergenza sanitaria da Corona-virus, ai partecipanti non è stata impedita la vicinanza intellettuale, di intenti e di condivisone, un’edizione pienamente riuscita, una Scuola-comunità di “contatti”.
La strada dalla campagna alla città è lunga e quella dalla città alla campagna ancora più impervia, anche confusa talvolta. È stata percorsa e, come sempre avviene, è stato sciolto qualche nodo, ma si sono aperti molti problemi, perché il rapporto resta ancora contraddittorio e problematico
Lezioni, seminari, laboratori e iniziative collaterali hanno consentito di connettere punti di vista, discipline, teoria e pratica, riflessioni e indicazioni per la pianificazione del paesaggio e per l’educazione al paesaggio partendo dall’assunto che città e campagna sono le due principali componenti territoriali, sociali, culturali della nostra storia e della nostra vita. Stimoli e indicazioni che ciascuno di noi potrà applicare e tradurre in azioni e in approcci nel rispettivo campo di impegno, nella ricerca, nella didattica, nella pianificazione, nella progettazione
Se nella seconda parte del secolo scorso i principali elementi del processo di territorializzazione, la città e la campagna, hanno conosciuto una separazione crescente rompendo il circolo virtuoso dell’agricoltura che almeno fino all’800 metteva in relazione le città e le campagne dal punto di vista alimentare, energetico, religioso, culturale, queste giornate hanno cercato di individuare forme di convivenza, anche precarie e instabile, prendendo a esempio il cammino di Alcide Cervi che, per andare a Campegine, il paese più vicino, non tirava dritto nella strada, ma passava per i campi perché “gli piaceva guardare le colture”. Senza saperlo, più per necessità che per indole, i contadini avevano una sensibilità paesaggistica che, nel caso di Alcide e dei Cervi, si univa ad una marcata sensibilità sociale.

L’impegno agrario dei Cervi si configurava quindi anche come trasformazione paesaggistica, perché, come ci insegna pure Sereni, la storia è trasformazione, sempre oscillante tra continuità e fratture. Entrambi – le continuità e le rotture – possono risultare preoccupanti, ma anche positive, se sappiamo coglierne le problematiche e le spinte al miglioramento.
Tornare a Sereni è utile per rimettere al centro dell’attenzione proprio il rapporto tra queste due grandi “felicità” d’Italia: l’agricoltura, con la sua originalità storica e geografica; le città, con il loro patrimonio di bellezza, che per secoli hanno costituito la forma più alta di organizzazione della vita sociale. Superare la contrapposizione e costruire (o ricostruire) un’alleanza tra città e campagna deve essere oggi un obiettivo centrale, con la produzione di nuove relazioni disposte non in senso gerarchico ma funzionale, partendo dal cibo, dal tempo libero, dal paesaggio, dagli stili di vita.
Se non si inverte la rotta, se non si ripopolano le campagne di nuovi agricoltori, se non si incentivano quelli tradizionali a raggiungere livelli di reddito sufficienti a restare sulla terra, se non si riabitano i paesi belli e sperduti, si approfondirà anche la crisi del modello urbano. Alla fame di città bisogna associare una fame di campagna, coniugando rinascita rurale e rifondazione urbana. È per questa via che possono svilupparsi nuove economie legate ai territori e che la campagna potrà riconnettersi non solo idealmente con la città. Ricreare una coscienza comunitaria tra città e campagna, con forme di gestione nelle quali ci sia consapevolezza del bene comune, che implica infine una questione politica: di cittadinanza attiva, di partecipazione, di democrazia. Bisogna essere all’altezza dei tempi, non alla deriva del tempo.


Foto di copertina: Melissa Spadacini

 

Scuola di paesaggio Emilio Sereni: conclusa l’edizione 2020 all’Istituto Cervi

Photogallery completa dei partecipanti al VII Concorso fotografico nazionale Premio Summer School Emilio Sereni

Photogallery completa della Scuola di paesaggio Emilio Sereni 2020

Programma completo della Scuola di paesaggio Emilio Sereni 2020

La giornata inaugurale della Summer School (25 agosto 2020)

Rassegna stampa

Servizio di TeleReggio sulla Summer School (VIDEO)

Discorso finale del Direttore della Scuola Rossano Pazzagli (VIDEO)

Discorso finale della Presidente dell’Istituto Alcide Cervi Albertina Soliani (VIDEO)

 

 

Biblioteca Archivio Emilio Sereni

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