In questa pagina vi proponiamo materiali ad hoc per affrontare le sfide attuali della didattica a distanza: schede di approfondimento, fonti documentarie, fotografiche e audiovisive, suddivise per tematiche, a disposizione di docenti e studenti per intraprendere il percorso di conoscenza e formazione attraverso nuovi approcci, strumenti e modalità.
Scorrendo la pagina potrete trovare materiali su:
- La scuola, l’educazione e il tempo libero durante il regime fascista in Italia
- Antisemitismo e leggi razziali
- La vita quotidiana al tempo della Seconda Guerra Mondiale
- L’Italia in guerra: eventi e date significative
A breve saranno disponibili altri temi e approfondimenti. Continuate a seguirci … #CASACERVIRESTACONVOI!
→ LA SCUOLA, L’EDUCAZIONE E IL TEMPO LIBERO DURANTE IL REGIME FASCISTA IN ITALIA
I canali di cui il Partito Nazionale Fascista (PNF) si avvalse per la sua vasta opera di politicizzazione coatta delle masse furono molteplici, passarono attraverso la scuola, la radio, la stampa e, soprattutto, attraverso l’organizzazione capillare del tempo libero dei lavoratori e dei giovani.
Tra il 1925 e il 1943 la scuola italiana subì il fenomeno della fascistizzazione, cioè il massiccio ed esplicito processo di strumentalizzazione dell’istituzione scolastica ai fini politici e ideologici del regime. Le gerarchie fasciste si servirono a questo scopo di vari strumenti, dalla trasformazione dell’assetto istituzionale alla creazione delle strutture giovanili, dal disciplinamento degli insegnanti fino ad una marcata ideologizzazione delle materie di insegnamento nelle scuole elementari e medie. Ciò che accadde di inedito durante il Ventennio fu proprio una manipolazione che entrava nella matrice stessa delle lezioni, degli esercizi e degli esempi, e per la prima volta non in modo accidentale, ma bensì spesso calcolato e coordinato.
Un’altra potenzialità propagandistica che il Partito Fascista percepì fu la nuova dimensione dell’organizzazione del tempo che si era prodotta con l’industrializzazione e così riuscì a pianificare il controllo centralizzato e persuasivo di un’articolata serie di strumenti associativi.
Le organizzazione del tempo libero furono così in grado di stimolare una sempre maggiore richiesta di socialità e di svago e contemporaneamente coglievano l’obiettivo di costruire la formazione politica delle masse, di promuovere i rituali del regime e rappresentare quindi un’efficiente macchina per la produzione del consenso.
L’Opera Nazionale Balilla (ONB), istituita il 3 aprile 1926 e abolita nel 1937, era un’istituzione fascista a carattere parascolastico, alla quale era obbligatorio iscriversi dal 30 gennaio del 1928 e rivolta ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 18 anni.
Nell’ottobre del 1930, per i ragazzi e le ragazze con più di 18 anni, furono fondati i Fasci Giovanili di Combattimento (FGC), gruppi esterni all’ONB, nei quali entravano i Giovani Fascisti e le Giovani Fasciste fino ai 22 anni.
Il 27 ottobre 1937 l’ONB e la FGC vennero riunite nella GIL, la Gioventù Italiana del Littorio, posta alle dirette dipendenze del Partito Nazionale Fascista, mentre gli studenti universitari e delle scuole superiori erano invece tenuti ad aderire ai GUF, Gruppi Universitari Fascisti (anch’essi esterni all’ONB).
Tutti gli studenti dovevano trascorrere il pomeriggio del cosiddetto “sabato fascista” a scuola, dove imparavano il catechismo fascista, basato sulla frase mussoliniana “Credere, obbedire, combattere”, facevano passeggiata e praticavano dell’attività sportiva. Scopo di quest’opera era di educare i giovani secondo una rigida disciplina e formare fisici solidi, che avrebbero in futuro formato un esercito forte e valoroso.
Le ragazze venivano invece inquadrate nell’ottica fascista della donna madre della patria, per cui a loro veniva insegnato a diventare bravi mogli e madri prolifiche per l’incremento demografico della patria.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
Opera Nazionale Balilla – Per saperne di più…
Gioventù Italiana del Littorio – Per saperne di più…
ONB e GIL – Per saperne di più…Approfondimenti al femminile
FONTI DOCUMENTARIE, FOTOGRAFICHE, AUDIOVISIVE
Rosi Romelli – Ricordi d’infanzia e della scuola al tempo del fascismo
Giacomina Castagnetti – La scuola al tempo del fascismo
Vanda Donelli – Ricordi d’infanzia: la scuola e l’Opera Nazionale Balilla
Francesca Laura Wronowska – Lo sport al tempo del fascismo
Arrigo Davoli – Ricordi della scuola al tempo del fascismo
Mario Bonifacio – Ricordi dell’infanzia e della scuola in epoca fascista
Nunzia Cavarischia – Ricordi dell’infanzia e della scuola
SCHEDE DI LAVORO
La fascistizzazione della scuola – LABORATORIO
→ ANTISEMITISMO E LEGGI RAZZIALI
Con il termine antisemitismo si fa riferimento a quella posizione culturale e politica che ha promosso la discriminazione razziale degli ebrei. Per quanto l’antisemitismo sia profondamente radicato nella storia della società europea fin dai tempi molto antichi e in relazione al predominio delle religioni cristiane, solo nella seconda metà dell’Ottocento esso acquista una effettiva base razziale. Lo sviluppo di presunte teorie scientifiche della “razza” porta infatti molti ambiti della cultura europea a considerare gli ebrei come una “razza inferiore”. Su queste basi si innesta negli stessi anni una discriminazione politica che risolve le tensioni sociali prodotte da gravi crisi economiche e dagli stessi conflitti politici in “colpe” da addebitare agli ebrei. L’antisemitismo sfociò, con il nazismo, nella pianificazione scientifica dello sterminio degli ebrei.
A partire dagli anni Trenta, nel pieno del regime Nazionalsocialista, furono varati dalla Germania nazista un insieme di provvedimenti passati alla storia col nome di leggi razziali antisemite. Queste disposizioni erano rivolte principalmente, ma non solo, contro i soggetti di religione ebraica, minoranze Rom e nomadi, soggetti disabili ed omosessuali, determinando la loro esclusione dalla vita politica, economica, culturale e sociale del Paese. Esse rappresentarono la premessa dello sterminio del popolo ebraico, che avrà luogo durante la Seconda Guerra Mondiale.
In Italia, le leggi razziali fasciste furono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc) che vennero varati fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni Quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana, rivolti prevalentemente – ma non solo – contro le persone di religione ebraica.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
Antisemitismo – Per saperne di più…
Le leggi razziali in Italia – Per saperne di più…
Le leggi razziali del Fascismo in Italia
FONTI DOCUMENTARIE, FOTOGRAFICHE, AUDIOVISIVE
Elena Ottolenghi – Diario 1938-1939
Elena Ottolenghi – Ricordi della famiglia e delle conseguenze delle leggi razziali
Elena Ottolenghi – La scuola fascista e le conseguenze delle leggi razziali del 1938
Paola Vita Finzi – La scuola e le conseguenze delle leggi razziali del 1938
Olga Neerman – Ricordi d’Infanzia: la famiglia, la scuola e le leggi razziali del 1938
Olga Neerman – Le leggi razziali del 1938: l’indifferenza delle amiche di scuola
Lidia Menapace – Le leggi razziali
Franca Polacco – Nel ghetto di Venezia: la vita con le leggi razziali e le notizie sugli Ebrei
→ LA VITA QUOTIDIANA AL TEMPO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Non solo le battaglie, le armi, gli eserciti, la morte. La guerra, specialmente la Seconda Guerra Mondiale, colpì tutti, dalle donne ai bambini, dagli oppositori ai sostenitori, in maniera equa e continua sotto un costante alone di terrore e stress causato da provvedimenti restrittivi della libertà personale. Chiari esempi di questa situazione sono gli allarmi dei bombardamenti aerei, le confische di beni materiali, le tessere annonarie, il mercato nero, le donne lavoratrici, gli sfollati, il coprifuoco. Guerra totale significò anche questo e la vita in tali condizioni fu tutt’altro che semplice.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
La vita in tempo di guerra – Per saperne di più…
Bombardamento – Per saperne di più…
FONTI DOCUMENTARIE, FOTOGRAFICHE, AUDIOVISIVE
Bruna Betti – La fame in tempo di guerra
Ester Biselli – La paura e la fame in tempo di guerra
Vanda Bianchi – La fame al tempo di guerra
Fernando Cavandoli – La vita in tempo di guerra: la paura quotidiana e il desiderio di libertà
Giorgio Gherri – Ricordi della famiglia e della vita quotidiana durante la guerra
→ L’ITALIA IN GUERRA: EVENTI E DATE SIGNIFICATIVE
L’Italia fascista decise di entrare in guerra a fianco della Germania il 10 giugno 1940, nell’errata convinzione che le sorti del conflitto fossero ormai decise a favore dell’alleato tedesco. Le campagne militari intraprese da Mussolini nell’illusione di portare avanti una “guerra parallela”, cioè decisa autonomamente a Roma e combattuta su fronti diversi da quelli tedeschi, mostrarono l’inadeguatezza e l’incapacità dell’esercito italiano e finirono tutte in un disastro. L’Italia divenne in breve tempo un alleato minore della Germania, dipendente militarmente dal sostegno tedesco, finché il 25 luglio 1943 il dittatore Benito Mussolini fu deposto e arrestato per ordine del Re Vittorio Emanuele III. Dopo l’Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) lo Stato italiano crollò: la parte settentrionale del paese venne occupata dai tedeschi che vi crearono uno Stato collaborazionista con la Germania; mentre il sud venne governato dalle forze monarchiche e liberali, che organizzarono un Esercito Cobelligerante Italiano che combatté accanto agli eserciti alleati. Nell’Italia settentrionale e centrale le forze della Resistenza operarono in autonomia un’efficace azione di guerriglia contro le truppe tedesche occupanti e le forze fasciste della Repubblica Sociale Italiana, fino alla Liberazione del 25 aprile 1945.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
L’Italia nella guerra – Per saperne di più…
L’Italia nella guerra – Per saperne di più…Approfondimenti al femminile
Campagna di Italia – Per saperne di più…
Occupazione tedesca in Italia – Per saperne di più…
FONTI DOCUMENTARIE, FOTOGRAFICHE, AUDIOVISIVE
10 giugno 1940
Silvio Camangi – Ricordi del 10 giugno 1940: la dichiarazione di guerra dell’Italia
Bruna Betti – Vivere la giovinezza durante il fascismo
Mario Bonifacio – L’Italia entra in guerra: ricordi del 10 giugno 1940
25 luglio 1943
Arrigo Davoli – Luglio 1943: la colonia elioterapica di Gonzaga e la caduta del fascismo
Giacomina Castagnetti – Il 25 luglio 1943 a Reggio Emilia
Ester Biselli – Il 25 luglio 1943 a Milano
Vilma Braini – Ricordi del 25 luglio 1943 a Gorizia
8 settembre 1943
Adelmo Franceschini – La chiamata alle armi e la cattura da parte dei tedeschi
Francesca Laura Wronowska – 9 settembre 1943: l’inizio della vita partigiana
25 aprile 1943
Giorgio Gherri – 25 aprile 1945: Alleati e Liberazione a Montechiarugolo (PR)
Montechiarugolo (PR) – L’arrivo dei partigiani in paese
Montechiarugolo (PR) – L’arrivo degli Alleati in paese
Eliana Nerozzi – Ricordi del giorno della Liberazione a Bologna
Olga Neerman – Ricordi del giorno della Liberazione a Venezia
Livio Piccinini – Vicende ed emozioni nei giorni della Liberazione
A breve saranno disponibili altri temi e approfondimenti. Continuate a seguirci … #CASACERVIRESTACONVOI!