Sono aperte le prenotazioni per le sette serate del Festival Teatrale di Resistenza a Casa Cervi, giunto alla sua 20esima edizione e organizzato dall’Istituto Alcide Cervi in collaborazione con Boorea.
Nella terza serata del Festival di martedì 13 luglio 2021 si parte alle ore 21 con lo spettacolo Tempo Imperfetto di Pecado Lab – Officina delle Arti (testo di Mariangela Dosi con Davide Pedrini; video di Lorenzo Bresolin). Si prosegue alle ore 21.30 con il terzo spettacolo in concorso al Festival, Lumi dall’alto. Corse clandestine in città, di Gigio Brunello.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Le serate sono a capienza limitata, in ottemperanza alle misure anti-Covid; è necessario portare la mascherina. L’ingresso è a offerta libera; si consiglia di arrivare almeno 20 minuti prima dell’inizio degli spettacoli. La prenotazione è obbligatoria ai numeri 0522 678356 / 333 3276881 e via email al seguente indirizzo: info@istitutocervi.it ; è anche possibile prenotare tramite EventBrite.
In caso di maltempo gli spettacoli si terranno al chiuso. Durante le serate di spettacolo Casa Cervi rimane aperta ai visitatori. Per aggiornamenti e modifiche consultare www.istitutocervi.it e i profili social dell’Istituto.
MARTEDÌ 13 LUGLIO 2021
Ore 21.00 / Circuito Off
Pecado Lab
TEMPO IMPERFETTO
testo di Mariangela Dosi con Davide Pedrini
video di Lorenzo Bresolin
Tempo imperfetto è un cortometraggio, realizzato da Pecado Lab in collaborazione con Officina
delle Arti, sulla resistenza dei giovani che in tempo di pandemia si misurano con nuovi tempi, nella
vita e nella didattica a distanza della scuola.
Ore 21.30 / Spettacolo in concorso
Gigio Brunello (Treviso)
LUMI DALL’ALTO – CORSE CLANDESTINE IN CITTÀ
di Gigio Brunello e Gyula Molnar
in scena Gigio Brunello
sculture Gigio Brunello
dipinti Lanfranco Lanza
musiche Rosa Brunello eseguite da Rosa Brunello Quintet
scenofonia Lorenzo Brutti
“Lumi dall’alto. Corse clandestine in città è una disarmante storia di tenerezza e dolcezza, che prende spunto da una vicenda realmente accaduta, in cui l’autore veneto si serve dei burattini per raccontare la Mestre dei migranti attraverso la storia di Kira, della sua fuga dall’Albania, del suo matrimonio e della dolorosa relazione con chi resta nel paese di origine. Nel teatro di Brunello l’animatore convive e colloquia con i suoi burattini che amano, soffrono, si sorprendono e muoiono come tutti gli esseri umani. «Quando Ariona me la raccontò, era incinta del primo bimbo. Mi aveva fatto vedere il video del suo matrimonio: lei con lo sposo e gli invitati che percorrono velocemente i viali di un parco e guardano sorridenti in telecamera. Mi spiegò che quel video era un falso, l’avevano girato, di nascosto dai proprietari, in una villa veneta approfittando del giorno di chiusura del ristorante e grazie al giardiniere albanese loro amico. Soldi per un matrimonio vero e proprio non ne avevano ma quel video serviva per far felici i parenti rimasti in Albania. E pensare che papà e mamma avevano già combinato un matrimonio con un cugino ricchissimo che viveva a Londra. Così cominciò a raccontarmi la sua storia fin da quando era partita in gommone col suo fratellino».
Al termine dello spettacolo nell’ambito della rassegna “Voci autorevoli incontrano le Compagnie” interviene Francesca Bortoletti, docente in Discipline dello Spettacolo, Università di Parma.