“Libertà della paura”: il Comune di Parma, l’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli e l’Istituto Cervi insieme per il Myanmar

Dal 15 al 19 novembre a Parma “Libertà dalla paura – La Democrazia in Myanmar”: cinque giorni di convegni, seminari e dibattiti con ospiti internazionali organizzati dal Comune di Parma insieme a Istituto Alcide Cervi e Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli. Focus degli incontri, il Myanmar e la drammatica situazione del suo popolo dopo il colpo di stato del 1° febbraio scorso dopo l’avvio della democrazia con il Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi.

Dal 15 al 19 novembre a Parma si terrà l’iniziativa “Libertà dalla paura – la democrazia in Myanmar”: cinque giorni di eventi, laboratori, dibattiti e proiezioni sul Myanmar e sulla drammatica situazione dopo il colpo di stato militare del 1° febbraio scorso. L’iniziativa, pensata per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020-21, intende esplorare e far scoprire il Myanmar dal punto di vita politico e sociale, ma anche storico e culturale: le tradizioni del suo popolo, l’arte, la musica, la letteratura e la cucina.
Ascoltiamo il grido della resistenza del Myanmar che vuole la democrazia.

L’iniziativa è stata voluta dal Comune di Parma, dall’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli e dall’Istituto Cervi, in collaborazione con l’Università di Parma, l’ANPI di Parma, ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina, il Teatro Regio e altri enti e istituzioni. Tanti gli ospiti di rilevanza internazionale, le personalità birmane e i testimoni diretti che racconteranno cosa sta succedendo nel loro Paese. Parma è da anni sede italiana dell’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli, con il sostegno della senatrice Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Vicepresidente nazionale dell’ANPI e già Presidente dell’Associazione Parlamentare Amici della Birmania, grande amica di Aung San Suu Kyi.

«Un grande abbraccio al Myanmar, della Città di Parma e dell’Italia nel momento della prova più difficile per il suo popolo: la resistenza al golpe dei militari. Questo – dice Albertina Soliani – il significato profondo della settimana organizzata dal Comune di Parma, Capitale italiana della cultura 2020+21, in collaborazione con l’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli e Istituto Cervi. Cultura è democrazia e la democrazia è nelle mani di tutti noi».

Il Myanmar, che ha profondi legami con Parma, è un Paese di antica civiltà ed ha sofferto per decenni a causa delle passate dittature militari. dal 2011, e successivamente con le elezioni del 2015, ha intrapreso un processo di transizione democratica sotto la guida della Consigliera di Stato Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la Pace 1991). Il colpo di stato del 1° febbraio di quest’anno ha interrotto questo cammino. La resistenza di un intero popolo riguarda il mondo e costituisce una sfida determinante in nome della libertà e della democrazia. Proprio il titolo dell’iniziativa riprende due note frasi di Aung San Suu Kyi: “Usate la vostra libertà per promuovere la nostra” e “Ognuno ha la possibilità di cambiare il mondo in cui vive”. Gli eventi sono a ingresso libero; è consigliata la prenotazione tramite l’app Parma 20+21.

IL PROGRAMMA
Si parte il 15 novembre alle 10.00, presso l’Aula Magna dell’Università di Parma, con il convegno “L’Università di Parma e la Regione Emilia-Romagna in Myanmar”. Un incontro per raccontare i progetti passati, in corso e futuri e le strategie di collaborazione dell’Ateneo di Parma e della Regione Emilia-Romagna, con il Myanmar, con la partecipazione del Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, Sergio Venturi, già Commissario regionale per l’emergenza COVID-19, e Zaw Wai Soe, Rettore dell’Università di Medicina di Yangon, oggi Ministro dell’Educazione e della Salute del National Unity Government (NUG). Martedì alle 10.00 è invece in programma il convegno “Diritti umani e diritto internazionale: il dovere dell’impegno”, con Benedetto Della Vedova, Sottosegretario Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, e altri interlocutori nazionali e internazionali. Mercoledì il convegno “Il pericolo di pensare e scrivere: la libertà di stampa in Asia Orientale” (ore 10, Palazzo del Governatore). Lo stesso giorno, dalle 15.30, l’incontro “La democrazia interrotta: il colpo di Stato in Myanmar e la Resistenza” (Aula Magna Università di Parma): dopo i saluti iniziali di Andrei, Rettore Università degli Studi di Parma, Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma e Giuseppe Delsante, Vice Presidente della Provincia di Parma, intervengono tra gli altri Piero Fassino, Jean Todt e Romano Prodi.

Oltre ai convegni, sono tante le iniziative previste lungo la settimana: show cooking, incontri letterari, seminari e laboratori di geopolitica. Non manca la proiezione di film, incentrati sulla vita di Aung San Suu Kyi”: da “The Lady – L’amore per la libertà” di Luc Besson (2011), mercoledì 17 novembre alle 21.00, con la partecipazione, attraverso un videomessaggio, dell’attrice protagonista Michelle Yeoh, a “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” di Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Lunedì pomeriggio, sempre in Aula Magna, si terrà l’incontro “Pinocchio e Yamin”, incontro formativo con 80 insegnanti a partire dal libro omonimo dell’autore birmano Than Lwin Myint, che sarà presente con un video. L’iniziativa è in collaborazione con la Fondazione Carlo Collodi.

Martedì 16 novembre dalle 15.30, all’interno della splendida Chiesa di San Francesco del Prato, consacrata di recente, si terrà invece un importante momento di riflessione e di preghiera interreligiosa insieme a Religions for Peace.
È prevista inoltre una passeggiata per la città di Parma (giovedì 18 novembre alle 09.00): partendo da Piazza Garibaldi, si passa per alcuni luoghi simbolo di Parma riguardanti la resistenza, luoghi visitati anche da Aung San Suu Kyi nel 2013; al termine sono previste letture di parole di Aung San Suu Kyi, a cura degli studenti del Liceo Classico e Linguistico “Gian Domenico Romagnosi”. Venerdì 19 novembre l’iniziativa si conclude con un “Flash mob per la pace” in Piazza Garibaldi, con la cantante birmana Chan Chan. Insieme, Parma conferma il suo legame con la Birmania e la sua vicinanza in un momento così drammatico per il Paese asiatico e per il suo popolo.

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