“Parliamo per Aung San Suu Kyi e per il suo popolo”

 

«Il 15 agosto a Naypyidaw il Tribunale Militare ha condannato Aung San Suu Kyi ad altri 6 anni di carcere con accuse di corruzione. Si aggiungono a precedenti condanne per un totale di 11 anni.

Questo è il suo calvario oggi, insieme al suo popolo aggredito, bombardato, arrestato, torturato, condannato a morte. Lei è in stretto isolamento nel carcere di Naypyidaw. Il processo si svolge a porte chiuse, ai suoi avvocati è proibito parlare. Anche il processo del Tribunale Militare è parte della strategia della giunta militare che ha preso il potere in Myanmar e tiene prigioniero un popolo intero.

Oggi è la festa dell’Assunta nel mondo cristiano, il giorno del Magnificat. Aung San Suu Kyi lo conosce: “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Saranno rovesciati, i potenti.

La vita di Aung San Suu Kyi e del suo popolo è nel cuore dell’umanità: essi camminano verso il futuro. Chi cammina con loro?

Ciascuno di noi, ciascuna di noi, parli per loro. Per la loro libertà. Parliamo per loro, oggi.

La nostra voce li raggiunge, parliamo per loro.»

 

Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

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“Cari Amici” di Albertina Soliani – 10 dicembre 2024

«Stanno dominando la scena i pochi potenti, violenti, non interessati alla democrazia. Dominano il potere incontrollato, il denaro e la finanza, le disuguaglianze e il venir meno dei diritti. Interi popoli sono oppressi e devastati. Le Resistenze ci sono, specialmente con giovani e donne. Finito l'equilibrio del secondo dopoguerra, non si intravvede un nuovo equilibrio, una prospettiva di pace. Almeno ci fosse il dialogo, e il cessate il fuoco nelle terre in conflitto.»