“Cari Amici” di Albertina Soliani – 5 settembre 2022

«Cari Amici,
 
Nei giorni scorsi da Casa Cervi abbiamo mandato un messaggio per le prossime elezioni politiche, che vi trasmetto. È stato anche pubblicato su Domani e sui giornali locali.
Un messaggio per la democrazia.  Ovunque in crisi o sotto attacco, mentre solo la democrazia può rendere più umana la storia e la vita di ciascuno di noi.
In questi giorni a Vladivostok si tiene il Forum economico promosso dalla Russia. Con Cina, India, Armenia, Giappone, Corea, Kazakistan e il gen. Min Aung Hlaing del Myanmar.
Nuove strategie geopolitiche, economiche, militari, di potere. Il Myanmar è lì, stritolato? Se fosse così, si capisce come Aung San Suu Kyi fosse un ostacolo, perché voleva la democrazia. Forse non si aspettavano che tutto il popolo facesse resistenza.
Lei è stata condannata di nuovo l’altro giorno ad altri 3 anni, pare con anche i lavori forzati.
Intanto suo figlio Kim, che fa il falegname a Londra, ha scolpito una tavola per una raccolta fondi per la rivoluzione in Myanmar. Hanno detto in Birmania: “Ha già donato sua madre al suo popolo, ora dona la sua opera”. Sono già stati raccolti più di un milione di dollari in questa lotteria.
In un solo abbraccio Aung San Suu Kyi, suo figlio Kim, in birmano U Htein Lin, il popolo del Myanmar e i suoi amici.
La democrazia vive con mezzi diversi da quelli delle lotte di potere e delle guerre.
 
Grazie dell’attenzione.
Albertina»
 

Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

 

Leggi “La democrazia chiama”: l’appello di Albertina Soliani

 
 

Prova anche

“Cari Amici” di Albertina Soliani – 10 dicembre 2024

«Stanno dominando la scena i pochi potenti, violenti, non interessati alla democrazia. Dominano il potere incontrollato, il denaro e la finanza, le disuguaglianze e il venir meno dei diritti. Interi popoli sono oppressi e devastati. Le Resistenze ci sono, specialmente con giovani e donne. Finito l'equilibrio del secondo dopoguerra, non si intravvede un nuovo equilibrio, una prospettiva di pace. Almeno ci fosse il dialogo, e il cessate il fuoco nelle terre in conflitto.»