Da sabato 31 gennaio ogni due settimane, sempre al sabato
dalle ore 10 alle ore 16
Un ciclo di approfondimenti promosso da Libera e Istituto Cervi sulla ruolo della testimonianza e della responsabilità di fronte a legalità e cittadinanza.
Tre sabati di analisi, memoria e partecipazione a Casa Cervi, dedicati a tutti coloro che sentono la necessità di portare il proprio antifascismo nella pratica quotidiana, e il proprio desiderio di legalità oltre i confini della cronaca.
EVENTO GRATUITO
(E’ gradita la prenotazione via email info@istitutocervi.it o tel. 0522 67 83 56)
Sabato 31/01/2015 (dalle ore 10 alle ore 16)
DA TESTIMONE A TESTE – Il valore della Testimonianza nella giustizia
Saluti
Rossella Cantoni –Presidente Istituto Alcide Cervi
Raffaele Ruberto – Prefetto di Reggio Emilia
Introduce Margherita Asta – figlia di Barbara Rizzo e sorella di Giuseppe e Salvatore Asta, referente Libera Memoria area Centro – Nord
Enza Rando – Ufficio di Presidenza di Libera
Maurizio De Lucia – Sost. Proc. DNA e componente Commissione Centrale per i collaboratori di giustizia e i testimoni
Ignazio Cutrò – Presidente Associazione Italiana Testimoni di Giustizia
Sabato 14/02/2015 (dalle ore 10 alle ore 16)
PROCESSO DI CIVILTA’ – La Responsabilità del testimone
Presiede Manuel Masini – Coordinatore Libera Reggio Emilia
Mario Schermi – Docente di Psicologia dell’educazione e Sociologia della devianza e del mutamento (Università di Messina)
Daniela Marcone – Figlia di Francesco Marcone
Stefania Grasso – Figlia di Vincenzo Grasso
Bruno Vallefuoco – Padre di Alberto Vallefuoco
Sabato 28/02/2015 (dalle ore 10 alle ore 16)
PERSONE INFORMATE SUI FATTI – Essere testimoni del nostro tempo
Presiede Mirco Zanoni – Coordinatore Culturale Istituto Alcide Cervi
Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
(in collegamento)
Stefano Zanardi – Consigliere Ordine Commercialisti ed Esperti Contabili di Modena
Beatrice Fonti – Coordinatrice Commissione di contrasto a mafie e corruzione C.U.P. di Modena
Alberto Vannucci – Docente di Scienze Politiche (Università di Pisa)
Gaetano Saffioti – Imprenditore e testimone di giustizia
“Espansione di Memoria” intende indagare il ruolo della testimonianza nella costruzione delle competenze e delle coscienze. Dopo un primo anno in cui le voci dirette dei testimoni sono state assolute protagoniste (la “rapid access memory” del nostro tempo che consente alla macchina sociale di funzionare), la riflessione si è spostata sul ruolo civile, legale, morale della testimonianza. Saranno ancora una volta i testimoni, dunque, al centro dell’approfondimento, ma stavolta nel campo della giustizia, nel difficile passaggio da “testimone a teste”: la memoria privata diventa “prova fondante di accusa, e la “vittima” si trasforma attraverso un percorso responsabilizzante in strumento di legalità.
Se la memoria è l’enzima che trasforma l’attualità in storia, il suo utilizzo responsabile diventa strumento di legalità e cittadinanza. In presidio permanente di giustizia e socialità.
Il ciclo di tre incontri ha sede ancora una volta a Casa Cervi, luogo di memoria della Resistenza che da tempo ha messo in valore il proprio patrimonio simbolico e ideale in chiave attuale, parlando ai contemporanei e non alle generazioni passate. Libera e Istituto Cervi, con il patto “Radici nel Futuro”, lavorano insieme ormai da 4 anni per mettere in campo prima di tutto un confronto a tutto campo sui grandi temi della società di oggi, non solo un gemellaggio ideale tra cultura antimafia e cultura antifascista. Il presidio della legalità e i valori della Resistenza insieme possono generare un valore aggiunto di riflessione, il cui punto di incontro più alto è proprio la riflessione sul ruolo della memoria nella formazione civile.
C’è una patrimonio comune che lega le storie della Resistenza, le grandi lotte per la democrazia, la terribile stagione del terrorismo, la scia di lutti che le mafie hanno lasciato dietro di sé. Questa materia viva sono gli uomini e le donne che portano sulla loro pelle l’esperienza diretta di quei fatti. Testimoni perché coevi, protagonisti involontari perché familiari di vittime, travolti dalla storia e dai suoi fenomeni sociali, anche i più deteriori. La memoria dolente della storia italiana è fatta di persone che affrontano questo ruolo in molti modi, nessuno di questi facile.
Allo stesso modo, fuori dalle aule di giustizia, essere testimone coincide con il donarsi emettersi a disposizione della società. Mentre la giurisprudenza può diventare memoria collettiva, se si concede al linguaggio della divulgazione. La testimonianza da patrimonio privato allora diventa risorsa e strumento di crescita sociale. Dalla soggettività del dramma alla responsabilità collettiva.