Democrazia, Costituzione, Antifascismo: sono la stessa cosa.
Sciogliere i movimenti neonazisti è il dovere oggi della politica e delle istituzioni.
Il fascismo continua a vivere nella nostra vita e nel nostro tempo. In Italia, in Europa e nel mondo.
La memoria è oggi nelle mani delle generazioni che non hanno vissuto la Resistenza, ma ne coltivano la memoria.
È nelle mani delle nuove generazioni, alle quali questo patrimonio va trasmesso. Con un ricordo continuo, che duri tutto l’anno, nelle scuole, nelle istituzioni, nella società, evitando ogni ritualità nel far rivivere la memoria.
Oggi c’è il vuoto di partecipazione perchè la politica si è allontanata dalla cultura antifascista e dalla democrazia.
Il neofascismo nasce nelle periferie dell’abbandono, della paura del migrante, del lavoro che non c’è, dei diritti non riconosciuti.
Lì possono esserci le basi della violenza. Il neofascismo sta entrando nelle istituzioni con liste che vengono votate.
La crisi della democrazia esige la sua rifondazione. L’Antifascismo è la base fondativa dell’Unione Europea.
Lo Stato democratico ha abbandonato spazi di territorio nella loro dimensione sociale: biblioteche, spazi di convivenza, prospettive ai giovani. Il neofascismo si muove sul terreno sociale. Non possono essere lasciati ai movimenti neofascisti i valori del riscatto sociale.
Sull’impegno antifascista è necessaria l’unità di tutte le forze. L’Italia non ha ancora fatto i conti con il fascismo. E’ un racconto che il Paese deve fare a se stesso.
Ricordiamo il monito di Giuseppe Dossetti:
“La prima cosa da fare, in modo molto risoluto, sistematico, profondo e vasto, è l’impegno per una lucida coscienza storica e perciò ricordare: rendere testimonianza in modo corretto degli eventi.
In secondo luogo il ricordo deve essere continuato, deve esserci la memoria comunitaria.
In terzo luogo occorre proporsi di conservare una coscienza non solo lucida, ma vigile, capace di opporsi a ogni inizio di ‘sistema del male’ finchè ci sia tempo”.
Finchè ci sia tempo.
L’Istituto Cervi intende dare attualità all’antifascismo in ogni sua azione, dalle feste popolari al lavoro con le scuole. E’ la sua vocazione, la responsabilità cui questa Casa è chiamata ogni giorno, dalla propria identità e dalla Costituzione. Questo compito, l’impegno indicato da Dossetti e non solo, si adempie così: ognuno portando il proprio pezzo di democrazia sulle spalle, avanti, verso il futuro.
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