Al Cervi parte il convegno “Il paesaggio agrario italiano: 60 anni di mutamenti da Emilio Sereni a oggi” (comunicato stampa)

Come è cambiato il paesaggio italiano dagli anni Sessanta a oggi? Dall’11 al 13 novembre 2021 un convegno internazionale in occasione del sessantesimo anniversario della “Storia del paesaggio agrario italiano”, l’opera più nota di Emilio Sereni, storico, politico e intellettuale italiano, il cui patrimonio archivistico e librario è conservato presso l’Istituto. Il convegno è patrocinato dal Ministero della Cultura e organizzato in collaborazione con diverse università italiane. Per l’occasione verrà presentata una mostra fotografica, un video e un docufilm sui mutamenti del paesaggio, con ospiti d’eccezione come Vittorio Sgarbi. Albertina Soliani: «Il convegno un grande atto di amore verso Emilio Sereni e verso il paesaggio italiano».

Nelle sessioni previste nell’intenso programma si cercherà di rispondere a importanti interrogativi: quali sono state le trasformazioni più profonde del paesaggio agrario italiano da Emilio Sereni? Quali nuove sfide e obiettivi si prospettano per la cura, la valorizzazione e la tutela del paesaggio del Bel Paese? L’altro tema principale saranno gli aggiornamenti sulla ricerca, sullo studio delle fonti e sulle metodologie di indagine nell’ambito della storia del paesaggio tra il medioevo e l’età moderna fino all’età contemporanea, anche alla luce delle nuove tecnologie.

Durante il convegno è prevista l’inaugurazione della mostra “Campagne italiane. Il paesaggio agrario tra abbandoni, trasformazioni e ritorni”, a cura di Gabriella Bonini e Chiara Visentin (grafica di Gaia Monticelli). La mostra intende portare all’attenzione del grande pubblico le trasformazioni subite dal paesaggio agrario italiano dalla seconda metà del secolo scorso ai giorni nostri: dal forte processo di industrializzazione alle intense dinamiche di urbanizzazione, dall’abbandono delle tradizionali pratiche agro-forestali alla fuga affannosa verso la città.

Prevista anche la proiezione in anteprima del video “La lunga storia del paesaggio agrario italiano” (Testo di Rossano Pazzagli, regia di Jeris Fochi e Fulvio Massini, produzione Mediavision), che sarà uno dei video permanenti della Quadrisfera nel nuovo percorso museale di Casa Cervi. Un racconto suggestivo, emozionale e immersivo che si avvale della proiezione di più filmati contemporaneamente, della riproduzione delle opere di pittori che nei secoli hanno immortalato il paesaggio, di immagini fotografiche di ieri e di oggi, ma anche di ricostruzioni virtuali. È il racconto del lungo processo di formazione del paesaggio agrario italiano nel corso dei secoli che nel ‘900 incontra nuove e grandi trasformazioni collegate all’agricoltura capitalistica, all’esodo rurale, alla meccanizzazione e alla chimica.

All’Istituto Cervi è tutto pronto per il convegno internazionale Il paesaggio agrario italiano. Sessant’anni di mutamenti da Emilio Sereni a oggi (1961-2021), previsto dall’11 al 13 novembre: tre giorni intensivi di sessioni, tavole rotonde e dibattiti con relatori, in presenza e online, di università italiane e internazionali. L’intero convegno, che ha già raggiunto il massimo di iscrizioni in presenza, sarà visibile anche online, sul canale YouTube ufficiale dell’Istituto.

Il convegno coincide con un importante anniversario: i sessant’anni dalla pubblicazione della Storia del paesaggio agrario italiano, dello scrittore, storico del paesaggio, partigiano e politico italiano Emilio Sereni, uscito per Laterza nel 1961. Il libro è un testo fondamentale per lo studio del paesaggio. Sua, infatti, la definizione di paesaggio agrario, inteso come «la forma che l’uomo, nel corso e ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale». In occasione di questa importante ricorrenza nasce il convegno, promosso dal’Istituto Alcide Cervi, che di Sereni conserva la Biblioteca e l’Archivio scientifico, in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia, di Parma, del Molise, di Enna “Kore”, il Politecnico di Torino, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (Università degli Studi Firenze) e il CRIAT (Centro di Ricerca Interuniversitario per l’Analisi del Territorio). Il convegno ha ottenuto il patrocino del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Ministero della Cultura; il sostegno del Ministero della Cultura e di CIA (Confederazione italiana agricoltori).

A inaugurare il convegno è stata Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi: «Sessant’anni dopo il suo libro, la sua ricerca, le sue grandi intuizioni, ci interrogano e, in un certo senso, ci domandano: “e voi che ne pensate, adesso, del paesaggio che state vivendo?”. E così continua questo filo di impegno straordinario tra il pensiero, l’azione, l’attività di Emilio Sereni, antifascista, politico, ministro, studioso, poliglotta, di cui a Casa Cervi abbiamo l’archivio e la biblioteca. Questo convegno riporta la nostra attenzione sulla terra, sull’ambiente: questa attenzione oggi è globale e ci impegna con una urgenza incredibile, perché la bellezza del paesaggio può svanire se noi non ne abbiamo cura. Il convegno è un grande atto di amore verso Emilio Sereni e verso il paesaggio italiano».

Infine, è in programma anche la visione del docufilmPaesaggi raccontati. Pensieri, saperi e memorie”. Si tratta di una video-raccolta di pensieri e di saperi sul come si osserva, si interpreta, si racconta, si ricorda, ci emoziona il paesaggio che ci circonda. Voci differenti, di giovani, anziani, scrittori, docenti, professionisti, studiosi, agricoltori, lavoratori dei campi, semplici cittadini, che raccontano il “loro” paesaggio. Una carrellata di volti e di voci, da nord a sud dell’Italia, un grande affresco “antropologico” che guarda al paesaggio come territorio di una comunità, spazio del vissuto e momento di relazioni. Non mancano ospiti d’eccezione, come Vittorio Sgarbi. 



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