«A cento anni di distanza dall’uccisione barbara di Don Giovanni Minzoni, parroco di San Nicolò ad Argenta, ad opera della violenza fascista, la sua vita, la sua morte, la sua testimonianza sono vivissime oggi.
Ieri nel Duomo di Argenta, dove è sepolto, una grande folla, molti vescovi e sacerdoti, moltissimi scout hanno salutato l’inizio della causa di beatificazione.
Un martire della Chiesa, un martire dell’Italia da poco caduta preda del fascismo.
Chiarissime le parole del Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza dei Vescovi Italiani. Una luce nella notte, anche nella notte di oggi.
Ho partecipato alla celebrazione mentre si apriva a Casa Cervi la Scuola estiva di Paesaggio intitolata a Emilio Sereni. La costruzione della pace secondo i valori umani nasce sempre da una scelta, quella di Don Giovanni Minzoni che non si è arreso alle minacce, che ha raccolto la sfida investendo sull’educazione delle nuove generazioni. È la principale risposta antifascista.
Tutto ciò che noi possiamo decidere e fare oggi ha bisogno di questa consapevolezza, ha bisogno che ciascuno di noi assuma la sua responsabilità.
Mentre camminava con un amico tra la chiesa e l’angolo della strada dove sarà aggredito di lì a poco, Don Minzoni parlava di come poter costruire una cooperativa per la trasformazione del pomodoro. Chi resiste lavora sempre per il futuro».
Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi