«Ottanta anni fa, sul mappamondo di Casa Cervi l’Afghanistan lo vedevano così, senza la H. Remoto, incastonato in altre terre dai nomi e dalle geografie altrettanto estreme. Uomini e donne ignoti, destini lontani. I mezzi per sapere erano pochissimi, le occasioni per vedere nulle. Eppure c’era la forza di immaginare un mondo differente. In Italia, in Europa, ovunque. E persino un sogno ingenuo ha la forza del futuro.»
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