Domenica 1° maggio 2022 | ore 16:30
Festa delle Lavoratrici e dei Lavoratori
Dialogo intorno al libro
Novantotto. Un secolo di storie familiari
Valerio Cervetti
Aia di Casa Cervi | Istituto Alcide Cervi (mappa)
In caso di maltempo l’evento si terrà in Sala Genoeffa Cocconi
INGRESSO LIBERO
Info:
0522 678356 / info@istitutocervi.it
Domenica 1° maggio, Festa delle Lavoratrici e dei Lavoratori, si terrà un incontro intorno al libro Novantotto. Un secolo di storie familiari, dello scrittore parmigiano Valerio Cervetti. L’iniziativa avrà luogo a partire dalle 16:30 nella grande aia di Casa Cervi. Insieme all’autore interverranno Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Romeo Broglia, esperto di politiche sulla migrazione e Bianca Venturini, critica letteraria. Ci sarà anche spazio per la musica, con la fisarmonica del musicista Claudio Zanni, con brani della tradizione popolare. Il ricavato delle vendite del volume sarà devoluto dall’autore al Museo Cervi. In caso di maltempo, l’incontro si terrà al chiuso in Sala Genoeffa Cocconi.
La Festa dei Lavoratori è un’occasione per visitare il Museo Cervi, con un allestimento completamente rinnovato, inaugurato lo scorso 28 dicembre. Una parte importante del percorso, infatti, è incentrato sul lavoro dei Fratelli Cervi, che grazie allo studio delle tecniche agricole e alla loro voglia di innovarsi hanno sfruttato al meglio i campi e il podere dei Campirossi. Il Museo Cervi rimarrà aperto dalle 10 alle 18, con ingresso a offerta libera. Nell’Antisala di Casa Cervi sarà possibile visitare la mostra Arte e artisti per la pace, inaugurata il 25 aprile e aperta fino al 18 maggio 2022: dipinti e sculture sulla famiglia Cervi e non solo, unite dal filo rosso della pace, dichiarata oppure solo suggerita. Per tutto l’orario di apertura del Museo i visitatori potranno sostare nel Parco. Per tutta la giornata sarà aperto il servizio bar.
SUL LIBRO:
Novantotto. Un secolo di storie familiari (Epika Edizioni, 2021)
“Cento anni, un tempo infinito, durante il quale ogni cosa può accadere in una grande famiglia.
Qualcuno emigra per andare a lavorare in miniera in America e dopo sessant’anni, invece, qualcun altro ci andrà per studiare e per vivere un’altra esperienza di famiglia.
Chi era sceso in strada per protestare per le condizioni di vita miserabili, diventerà uno che illumina il mondo con il suo lavoro di elettricista e poi si opporrà alla dittatura che è costretto a subire.
Chi ha studiato, unico in famiglia, andrà in guerra, sarà fatto prigioniero e quando tornerà in patria vivrà lo spaesamento più angosciante. Aveva creduto nel riscatto sociale, si troverà disarmato di fronte a una Italia lacerata e tuttavia non perderà la speranza in un mondo migliore.
A guerra finita, il lavoro intreccerà le vite di un uomo e di una donna; il loro figlio, miracolo d’amore, con la passione per la storia e per il racconto raccoglierà le tracce di ogni destino familiare.
Un nonno racconta al nipote la vita di chi lo ha preceduto e i luoghi dove affondano le radici della sua famiglia. Riflettendo sul rapporto tra la storia e i singoli individui, dove i destini individuali e collettivi si intersecano e si influenzano, la narrazione si snoda fra le generazioni e gli accadimenti del secolo passato. Nel racconto conosceremo il narratore anche come figlio e nipote, vivendo con lui la scoperta del mondo.
Studierà, lavorerà, svilupperà una coscienza civile, farà politica, si innamorerà, imparando nel frattempo che al mondo si vince e si perde.
Un affresco familiare che diventa una memoria storica vivida e coinvolgente, e che si legge con l’appagante sottofondo della musica lirica.”