Pubblichiamo l’articolo scritto dalla Presidente dell’Istituto Alcide Cervi Albertina Soliani uscito sulla Gazzetta di Reggio il 29 novembre 2022.
«Dopo i primi cinquant’anni di vita l’Istituto Alcide Cervi entra in una nuova stagione.
I due giorni del Convegno sul tema “L’Italia dei Cervi. L’Italia del Cervi”, animati da storici illustri, ci hanno consegnato una storia complessa, drammatica nelle sue origini, universale nel suo messaggio. Morire per la democrazia e per la pace, 7 Fratelli insieme è il sacrificio di un’intera famiglia, rappresenta il sacrificio di un popolo. Con loro Quarto Camurri, e un mese dopo Don Pasquino Borghi e altri 8 partigiani. Il prezzo più alto per una Resistenza che ha retto l’urto del male, ha fatto argine morale e fisico, ha cambiato la storia.
Un’eredità che appartiene al mondo, non solo alla terra reggiana, all’Emilia-Romagna e all’Italia.
Il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ci ha spronato a fare vivere l’Istituto sul piano internazionale, con il nuovo allestimento del Museo in rete con quelli europei. Nel Museo sono custodite le riviste di Politica Internazionale dell’ISPI che i Cervi regolarmente leggevano.
Seguiremo le rotte del Mappamondo, riconosceremo le resistenze di oggi, ne stiamo già raccogliendo le testimonianze: delle donne curde e del popolo ucraino, delle donne dell’Iran e del popolo del Myanmar.
Stiamo lavorando con UNIMORE, gli Istituti Storici del territorio e la Fondazione Fossoli intorno a una iniziativa di educazione alla pace: come costruirla nella coscienza collettiva, dei giovani soprattutto; come ricostruire relazioni internazionali fondate sul diritto, sul dialogo, sul disarmo, coinvolgendo i popoli, le religioni, la cultura.
Essere sentinella, così ci ha chiesto la giornalista Giovanna Casadio. Sentinelle che scrutano il pericolo, che indicano l’orizzonte, che sostengono la speranza.
Al tempo del governo della destra, in questo 2022 che è come uno spartiacque, 100 anni dopo la nascita del fascismo. Sentinella sui fondamentali, sentinella sulla Costituzione, i diritti, la dignità, i valori umani universali, la pace. L’eredità consegnata ai sopravvissuti dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Shoah e Hiroshima.
Dice Isaia: «”Sentinella, a che punto è la notte?”. La sentinella risponde: “Viene la mattina, e viene anche la notte. Se volete interrogare interrogate pure; tornate e interrogate ancora”».
Domandare sempre, ecco la bussola.
L’Istituto Cervi continuerà a suscitare domande, a incoraggiare per camminare uniti verso la nuova alba. Come in quel 1943, lontano ma così vicino.
Il 12 dicembre, a Marola, ci raccoglieremo per riflettere sull’antifascismo oggi, sul fondamento della Repubblica e della Costituzione, sul valore della libertà, sul valore della democrazia. Con Pierluigi Bersani, Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza di Piacenza, e Pierluigi Castagnetti, Presidente della Fondazione Fossoli. Per un patriottismo democratico che unisca il popolo italiano fuori da ogni ambiguità, equiparazione, revisionismo, negazionismo. Democrazia e antifascismo sono la stessa cosa. Ovunque oggi la democrazia è sotto pressione. Noi risponderemo di nuovo, come allora, con un antifascismo esistenziale e una democrazia di partecipazione.
Nell’Istituto Alcide Cervi una robusta radice è il grande patrimonio di Emilio Sereni sul paesaggio agrario italiano, sui movimenti di liberazione delle campagne. La Scuola Estiva del prossimo anno sarà dedicata alle crisi ambientali, una delle sfide più potenti del futuro. Continueremo a fare ricerca con le Università, le Associazioni, le Istituzioni e il territorio. La Scuola tornerà in Sicilia, dove le comunità e la cultura combattono la mafia, e a Santa Maria di Leuca, dove gli ulivi debbono continuare a vivere. Andremo in Romagna, a Mercato Saraceno, dove il paesaggio, il turismo, la digitalizzazione naturalmente si incontrano.
Casa Cervi è un luogo di memoria, ma è soprattutto luogo di vita, di umanità. L’antifascismo è ancora questo, una sfida alla disumanità.
È stato istituito il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, e poi il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, e il Giorno della Libertà, il 9 novembre. Forse basterebbe il Giorno della Storia, come ha suggerito Mirco Carrattieri, per conoscere gli avvenimenti e averne consapevolezza.
Faremo della rete degli Istituti Storici della Resistenza, raccolti intorno all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano, la struttura portante della memoria e della democrazia dell’Italia.
Casa Cervi è stata luogo di accoglienza. Continueremo a costruire ponti fra culture diverse, di diverse provenienze, specialmente con le scuole, convinti che la scelta della libertà sia patrimonio universale.
Continueremo ad essere sentinelle della legalità, in un territorio che a lungo non ha visto la ‘ndrangheta penetrare nella nostra società e nella nostra economia. Continueremo a studiare con Nando Dalla Chiesa e la sua équipe, e raccoglieremo l’invito di Giorgio Zanni, il Presidente della Provincia, a chiamare Roberto Saviano prossimamente a Casa Cervi. Il prossimo 25 aprile non sarà solo la celebrazione di un giorno, ma una settimana di eventi fino al 1° maggio. Perché la Repubblica, nata dalla Resistenza, è fondata sul lavoro.
Parleremo con i linguaggi della ricerca storica, ma anche dell’arte, della musica, del teatro, del cinema, della rete, come ci ha suggerito di fare David Bidussa. La radio di Casa Cervi è solo l’inizio.
È oggi sempre di più il tempo dell’Europa, per un mondo di giustizia e di pace. Questo l’orizzonte aperto per la vita dell’Istituto: l’Europa, la democrazia, la vita del pianeta, l’umanità, la pace.
Dopo il Convegno sarà pubblicata una ricerca storica sulla Famiglia Cervi, la prima di questo genere, per la Casa Editrice Viella, curata dal Presidente del nostro Comitato Scientifico Giorgio Vecchio e dai giovani storici Toni Rovatti e Alessandro Santagata, alla vigilia dell’80° della Resistenza e della Liberazione dal 2023 al 2025.
Saprà, il Governo, celebrare degnamente questo anniversario?
Casa Cervi è la casa che accoglie un intero popolo. Continueremo a lavorare per renderlo sovrano consapevole, presidio robusto di democrazia. Di una democrazia che emancipa, secondo giustizia e uguaglianza proprio come pensavano i Cervi.
È tempo di semina, a Casa Cervi, per un nuovo raccolto negli anni che sono davanti a noi».
Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi