Mostra “Libri di famiglia. La radice ebraica di Enzo ed Emilio Sereni” — 15 giugno-16 agosto 2024

 

Dal 15 giugno al 16 agosto 2024
Biblioteca Archivio Emilio Sereni |  Casa Cervi 
Via Fratelli Cervi 9, Gattatico (Reggio Emilia) | mappa

Mostra documentaria
LIBRI DI FAMIGLIA. LA RADICE EBRAICA DI ENZO ED EMILIO SERENI

Realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara e con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Si ringrazia Anna Sereni per la consulenza scientifica

BROCHURE DELLA MOSTRA

COMUNICATO STAMPA (PDF | DOCX)

A Casa Cervi una mostra per raccontare le origini della famiglia di Emilio Sereni, politico, partigiano, studioso del mondo contadino e “padre” della storia del paesaggio agrario italiano, nel luogo dove è conservato il suo patrimonio archivistico e librario. Dal 15 giugno al 16 agosto 2024 presso la Biblioteca Archivio Emilio Sereni dell’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) sarà visitabile la mostra documentaria “La radice ebraica di Enzo ed Emilio Sereni”. Un percorso di libri e fotografie sulla vita dei due fratelli Sereni, legatissimi fra di loro e alle proprie origini ebraiche.

La mostra documentaria è organizzata dall’Istituto Alcide Cervi in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara e con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Informazioni: 0522678356 / biblioteca-archivio@emiliosereni.it / www.istitutocervi.it

La mostra rientra nella rassegna Le carte, i libri e le memorie, che ha come scopo quello di mostrare al pubblico il patrimonio documentario e librario della Biblioteca Archivio Emilio Sereni, gettando una luce diversa sul suo contenuto e proponendo nuovi spunti di riflessione.


Nati in una famiglia romana della buona borghesia ebraica, Enzo (1905-1944) ed Emilio (1907-1977) sin dalla giovane età furono messi a dura prova con il sorgere del regime e con l’inizio delle leggi razziali. Se Emilio riuscì a emigrare in Francia, con la moglie Xenia Silberberg, e poi, tornato in Italia, iniziò un’importante carriera politica agli albori della Repubblica italiana, a Enzo toccò una sorte peggiore: convinto pacifista, arruolatosi fra le file dei paracadutisti palestinesi destinati a essere lanciati, fu arrestato in Italia e deportato a Bolzano e poi a Dachau, dove morì a 39 anni. Due vite agli antipodi, quelli dei fratelli Sereni, accomunate da un profondo affetto e dal comune sentimento antifascista: un legame testimoniato dalla numerosa corrispondenza tra i due fratelli e ben raccontato nel romanzo della figlia di Emilio, Clara Sereni, “Il gioco dei regni” (1993).

L’interesse per la storia ebraica di Emilio Sereni è testimoniata dai numerosi titoli in ebraico da lui posseduti, ora conservati presso l’Istituto Cervi: dal “Tanakh”, la Bibbia ebraica completa, stampato a Londra per la Bible Society (1894) alle raccolte dei versi del poeta Shneur Zalman, uno dei più apprezzati esponenti della letteratura neoebraica.

Dal 1976 la Biblioteca Archivio Emilio Sereni dell’Istituto Cervi conserva il suo patrimonio documentario, archivistico e librario, da lui donato alla Confederazione Italiana Agricoltori. L’Archivio Sereni è la parte più consistente, con 22mila volumi in lingue diverse (Sereni conosceva sei lingue), 300mila schede bibliografiche, 1600 faldoni d’archivio, 200 riviste di storia e agricoltura e numerosi libri antichi, riflettendo la vastità degli interessi dello studioso.

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