Il 4 febbraio la presentazione del libro “Storia di un partigiano” di Enrico Cortese

4 febbraio 2022 | ore 17:30
Presentazione libro

Storia di un partigiano.
Gino Cortese, il Commissario Ilio

Enrico Cortese

Sala Genoeffa Cocconi | Istituto Alcide Cervi (mappa) | Ingresso libero

Info e prenotazioni
0522 678356 / info@istitutocervi.it

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Il 4 febbraio alle 17:30 presso la Sala Genoeffa Cocconi dell’Istituto Alcide Cervi verrà presentato il libro Storia di un partigiano. Gino Cortese, il Commissario Ilio di Enrico Cortese.

Interverranno Carmen Motta (Presidente Istituto Storico di Parma), Albertina Soliani (Presidente Istituto Alcide Cervi). Dialoga con l’autore il giornalista e scrittore Valerio Varesi.

La presentazione potrà essere seguita su questo link Zoom:

https://us02web.zoom.us/j/85920977185

e sarà trasmessa in diretta sui canali Facebook e YouTube dell’Istituto.

SUL LIBRO:

Gino Cortese (Caltanissetta 1920 – Palermo 1989) è stato comandante partigiano, parlamentare regionale e docente universitario. Di famiglia borghese, già da giovanissimo liceale, entra a far parte della cellula del Partito Comunista clandestino dove incontra, tra gli altri, Pompeo Colajanni, Emanuele Macaluso e Gaetano Costa, guidati da Luziu Boccadutri e intorno alla quale simpatizza Leonardo Sciascia. A 23 anni la scelta della Resistenza lo porta a diventare comandante partigiano sull’Appennino parmense, il Commissario Ilio della 47ª Brigata Garibaldi. Tornato in Sicilia, alla fine della guerra, diventa segretario provinciale del PCI a Caltanissetta. Sono gli anni difficili della riforma agraria e delle lotte per lo sviluppo della Sicilia. Non dimenticherà mai gli iscritti al Partito e i lavoratori, neanche da deputato e capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana.
L’esperienza del milazzismo corroderà il suo rapporto con il gruppo dirigente “allineato” del PCI. La laurea in Filosofia gli permetterà successivamente di insegnare presso la Facoltà di Magistero di Palermo. Di tutto questo tratta il libro scritto dal figlio Enrico, e anche di vicende personali e familiari, con lo scopo di porre l’attenzione su una figura di grande rilievo del novecento italiano. 


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