Quaderno 20 – Paesaggio e Viabilità

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Descrizione

l volume raccoglie i frutti della quattordicesima edizione della Scuola di Paesaggio «Emilio Sereni» dedicata al tema Paesaggio e viabilità: vie di terra e vie d’acqua come privilegiati segni paesaggistici, tratti fisici, ma al tempo stesso espressioni delle relazioni umane, dello spostarsi continuo delle genti, dei beni e degli alimenti nel corso dei secoli. Marcature che permangono e che disegnano lo spazio naturale contribuendo al lungo e incessante processo di territorializzazione e, dunque, alla costruzione del paesaggio.

 

Nelle loro variegate forme, le vie di terra e d’acqua collegano regioni e città, montagne e pianure, coste e entroterra, dando così luogo a sistemi capillari di comunicazione e di scambio. Anche il territorio rurale e il paesaggio agrario hanno ricevuto dalla viabilità un’impronta indelebile: dal regolare reticolo imposto dalla centuriazione romana alla distribuzione di case e strade interpoderali disegnata sui terreni della riforma agraria ai moderni e grandi cammini (viadotti, autostrade, superstrade, rete ferroviaria), dalla morfologia dei campi con le relative coltivazioni agli insediamenti rurali. Dove finiscono le strade cominciano altre infrastrutture, ponti, porti, aeroporti, interporti, parcheggi scambiatori, tutti elementi che incidono sulla formazione e sulle trasformazioni del paesaggio, così come sull’evoluzione della società. Tutto ciò ha una profondità storica rilevante, che chiama in causa tante discipline, dall’archeologia alla geografia, dall’ingegneria all’urbanistica.

 

Negli ultimi settant’anni queste infrastrutture si sono presentate come uno dei principali fattori dei rilevanti processi di trasformazione del territorio, alterandone l’assetto paesaggistico. Sono diventate fonti di processi di degrado (perdita di ricchezza delle risorse naturali e delle relative funzioni ecologiche, di diversità, riconoscibilità e identità) in ragione di una visione settoriale che ha usato la strada solo per risolvere problemi di mobilità, senza tener conto del contesto “attraversato” e spezzando lo storico rapporto “strada-paesaggio”. Tuttavia, il paesaggio, per quanto possa essere stato dimenticato in questo processo, si è modificato e il risultato, non certo sempre edificante, è oggi sotto i nostri occhi. Il paesaggio è un soggetto vivo in continua trasformazione perché costituito da una molteplicità di elementi relazionati tra loro. E così è anche la strada, non solo opera utile a facilitare il transito di persone, animali e merci, ma cammino, itinerario, struttura organizzatrice dello spazio, asse di sistemi territoriali più ampi. La strada è molto di più di una semplice soluzione ad un problema di mobilità, è una componente fondamentale del paesaggio antropico. La lettura dell’insieme “strada–paesaggio” nel corso della storia si presenta quindi come un’operazione complessa, una matassa che la Scuola di paesaggio ha cercato di dipanare.

 

Il presente volume cerca di dare voce a queste problematiche, analizzandole, proponendo visioni diverse, correttive, cercando soluzioni che così si possono riassumere: per operare nel paesaggio si deve progettare con il paesaggio stesso; per poter guidare le trasformazioni future in modo innovativo, ma anche coerentemente alla propria storia, è necessaria una profonda conoscenza dei connotati paesaggistici presenti e delle leggi che li regolano e li tengono uniti.

 

 

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